In seguito all'aggravarsi delle condizioni di salute di Alfredo Cospito - l'anarchico entrato in sciopero della fame il 20 ottobre scorso, più di cento giorni fa, per protestare contro il regime di isolamento del 41bis al quale è sottoposto nel carcere Bancali di Sassari - ieri era sceso in campo il Garante nazionale delle persone private della libertà Mauro Palma che aveva sottolineato come la struttura dove Cospito è recluso non sia adatta ad occuparsi di lui e che occorre trasferirlo subito. Il suo trasferimento - aveva detto Palma - "non è più procrastinabile". Soprattutto in vista della possibilità, molto concreta, che la situazione precipiti ulteriormente, dopo la caduta nella quale l'anarchico - che ha già perso 40 chili di peso - ha riportato la frattura del naso e una copiosa perdita di sangue.
E su pressing dell'avvocato di Cospito, il legale Fabio Rossi Albertini, la Cassazione ha anticipato al prossimo 7 marzo la discussione del ricorso contro il 41bis, provvedimento del maggio 2022, e convalidato per la durata di 4 anni dal tribunale di Sorveglianza di Roma. Inizialmente l'udienza davanti agli 'ermellini' era stata prevista per il 20 aprile.
In questi mesi, il Garante ha seguito con attenzione la vicenda di Alfredo Cospito, anche effettuando due visite al Bancali. "Lo ha fatto in maniera continua e costante, evitando tuttavia - aveva sottolineato una nota dello stesso ufficio del Garante - di prendere posizioni pubbliche, se non per informare sulle condizioni di salute di Cospito e sulle proprie preoccupazioni per una situazione in progressivo deterioramento". Ma adesso, "il Garante nazionale - proseguiva la nota - decide di rompere il silenzio per chiedere, questa volta pubblicamente, che Alfredo Cospito sia trasferito con urgenza in una struttura in grado di garantire un immediato intervento di carattere sanitario in caso di situazioni di acuzie, rischio, peraltro, elevato dato il forte stress a cui è sottoposto da mesi il suo organismo".
Il carcere di Sassari, infatti, aveva rilevato l'ufficio del Garante, "non è dotato di un centro clinico interno e nel territorio limitrofo non vi sono strutture sanitarie in grado di assicurare eventuali interventi urgenti con la dovuta sicurezza". Il Garante aveva ricordato inoltre che "la tutela della salute di chi è nella disponibilità dello Stato, in quanto privato della libertà personale, è responsabilità dell'Amministrazione che lo ha in carico e ritiene che un trasferimento di Alfredo Cospito non sia più procrastinabile". Palma, infine, aveva auspicato, "nel pieno rispetto delle Istituzioni che si stanno occupando della vicenda", che si giunga "in tempi rapidi a una soluzione che permetta che sia posto fine allo sciopero della fame che prosegue ormai ininterrotto da cento giorni".
Erano intanto proseguite con un presidio sotto il ministero della giustizia, le manifestazioni a sostegno di Cospito, che ha una condanna a venti anni in primo grado per una serie di attentati rivendicati tra il 2003 e il 2016, tra i quali uno non andato a segno contro la caserma degli allievi dei Carabinieri a Fossano (Cuneo), riqualificato dalla Cassazione come strage contro lo Stato, e poi per aver sparato alle gambe a Roberto Adinolfi, manager dell'Ansaldo, nel 2012 a Genova. E' la prima volta che il carcere duro viene applicato a un anarchico, e a far scattare la misura è stato il fatto che dal carcere Cospito manteneva i contatti con le realtà anarchiche.