Un telefono che suona libero, senza che nessuno dall'altro capo risponda: è un'attesa silenziosa, sempre più angosciante man mano che passano le ore, quella che stanno vivendo i familiari di Angelo Zen, il consulente orafo veneto 60enne che risulta disperso nel terremoto che ha sconvolto domenica sera Turchia e Siria. Dell'uomo si sono perse le tracce a Kahramanmaras, città turca di un milione di abitanti, epicentro del sisma, rasa al suolo dalla scossa. Zen la mattina successiva all'ultimo contatto, avrebbe dovuto incontrare, spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani, un socio turco per discutere di lavoro. Una riunione cancellata dal corso degli eventi. Anche oggi nessuno dei suoi parenti ha voluto parlare con i giornalisti, lasciando ai sindaci delle località che hanno segnato il percorso personale e lavorativo dell'uomo il compito di testimoniare la preoccupazione e insieme la speranza per le sue sorti. A Romano d'Ezzelino, nel Vicentino, vivono la prima moglie e uno dei figli, Leonardo.
"La famiglia vuole mantenere il massimo riserbo - ripete il primo cittadino, Simone Bentolin - . Ho avuto modo di sentire Leonardo e mi ha confermato la richiesta dei congiunti di rispettare il silenzio e il desiderio di trascorrere in tranquillità questi momenti difficili". Nella località vicentina Zen, anche dopo il divorzio dalla moglie e il trasferimento di casa, è rimasta una figura molto conosciuta e stimata. "E' un nome familiare in tutto il Bassanese - ricorda il primo cittadino - perchè è stato in passato il segretario dello Sci club Monte Grappa". Appena si è saputo che era disperso, continua, "grazie ad alcune informazioni ufficiose raccolte dai suoi colleghi e da chi ha frequentato la medesima area nella quale si trovava siamo riusciti a dare delle indicazioni all'Unità di crisi della Farnesina che speriamo possano essere utili per trovarlo vivo". Finestre sbarrate anche a Maerne di Martellago, nel Veneziano, dove l'uomo risiede insieme alla seconda moglie, Patrizia. "Le ho inviato un messaggio di vicinanza - dice il sindaco Andrea Saccarola - per il resto, siamo a piena disposizione, come Comune, per fare ciò che è nelle nostre possibilità". Nonostante la notizia che l'hotel a quattro stelle dove Zen alloggiava è ora solo un enorme cumulo di macerie, Saccarola vuole credere, fiducioso, che "si tratti solo di un problema di contatti", considerata l'attuale assenza di collegamenti telefonici nell'area interessata dal sisma. A tentare di mettersi in contatto con lui sono stati anche due suoi cugini di primo grado di Cislago (Varese), dove Zen ha vissuto i primi anni della sua vita. A testimoniarlo è anche in questo caso il sindaco Stefano Calegari. "Siamo in contatto, ci conosciamo da anni, sono molto preoccupati - sottolinea - continuano a provare a telefonargli, il cellulare suona libero ma non risponde". Poi aggiunge: "tutti preghiamo perché stia bene e possa presto tornare a casa".