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Karima: "Non speravo minimamente in un'assoluzione"

"Le mie bugie erano una difesa dalla vita di strada"

"Non speravo minimamente in un'assoluzione", ha detto Karima El Mahroug durante la presentazione della sua biografia 'Karima', presentata oggi a Milano, scritta con la giornalista Raffaella Cosentino. "Ero abituata a ricevere solo il peggio da questa bolgia mediatica. Posso ora vivere come una ragazza normale" e "recuperare i momenti di vita rubati", ha aggiunto. "Vedere a 17 anni in edicola la faccia col tuo nome - ha concluso - ma sono contenta che sia capitato a me e non ad altre ragazzine. Non so quante avrebbero retto questo fardello". "Sono stata strumentalizzata da tutti in questo circo", ha concluso.

Ruby ter, Karima: 'Non speravo minimamente in un'assoluzione'

"Le bugie erano una difesa dalla vita di strada, un metodo che utilizzavo fino a quando non mi sono potuta concedere il lusso di non dover difendermi più. Non credo di aver sbagliato, perché l'unica cosa realmente sbagliata è stata capitare nel posto giusto ma nel momento sbagliato". Così, il giorno dopo l'assoluzione nel processo Ruby ter, Karima El Mahroug ha risposto alle domande di Rtl 102.5.

"Con il senno di poi - ha aggiunto Karima, assolta dall'accusa di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari insieme al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e ad altri 27 imputati - mi sono pentita di essere entrata a casa di Berlusconi. Tutto è stato strumentalizzato. Grata di fare quella conoscenza ma negli anni dopo mi sono pentita di essere capitata in quella casa. Se mi guardo indietro sono fiera di me e del mio percorso, bisogna perdonarsi, fare una crescita personale e guardare avanti. Sono stati tredici anni difficili ma non rinnego la conoscenza. La giustizia italiana l'ho vissuta in modo pesante, una trafila difficile se hai diciassette anni. Sono rimasta fedele a me stessa e coerente alla versione dei fatti. Non sono scappata, non mi sono arresa, sono legata all'Italia. Sapevo che la verità - ha concluso - sarebbe uscita fuori, e ieri ne e stata la prova".

Ruby ter, Karima: 'Con la testa di ora non tornerei nella casa di Arcore'

"Il nome Ruby non mi ha mai rappresentato. Era stato scelto come nickname su Facebook ed è stato poi preso dalla stampa e utilizzato nelle aule di tribunale, ma non sento nessuna appartenenza a quel nome", ha detto la ragazza. "Il libro - ha aggiunto riferendosi all'autobiografia che ha presentato oggi a Milano - si intitola Karima per questo motivo, spero che da oggi in poi il mondo inizierà ad indentificarmi con il mio nome. Per anni ho perso la mia identità ed è già tanto essere chiamati per nome".

"Non sono una prostituta e sono assoltamente sicura di non avere parenti famosi" ha poi detto presentando sua biografia a Milano, scritta con la giornalista Raffaella Cosentino. Vestita in total black, pantaloni e giubbetto in pelle, la giovane ha aggiunto: "Mi è stata data la possibilità di essere aiutata e mi sono compresa, scrivendo questo libro". Karima ha fatto probabilmente riferimento a quando sarebbe stata definita come la nipote del presidente egiziano Mubarak. 

Karima ha detto di essere "stata investita da una storia più grande" di lei. "Quando sono entrato in quella casa - ha aggiunto - non sapevo dov'ero, non sapevo neanche chi fosse il presidente del Consiglio, ma mi sono sempre sentita estremamente rispettata" da Silvio Berlusconi, ha detto a proposito di quando fece il suo ingresso nella casa di Arcore. "Non ho mai ricevuto milioni di euro, altrimenti non sarei nemmeno rimasta in Italia a soffrire tutto quello che ho sofferto", ha aggiunto.

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