I buchi neri potrebbero essere la fonte della misteriosa energia oscura che provoca l'espansione dell'universo. A indicarlo è uno studio pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal Letters fatto da un gruppo internazionale di ricerca guidato da Duncan Farrah dell'Università delle Hawaii fatta analizzando la crescita dei buchi neri in miliardi di anni.
L'energia oscura è un'ipotetica forma di energia non osservabile in modo diretto la cui esistenza è stata proposta per giustificare uno dei più grandi enigmi della cosmologia moderna, ossia che l'intero universo sia in espansione accelerata, come se fosse una sorta di palloncino che viene gonfiato invisibilmente. Una spiegazione a questo meccanismo potrebbe ora arrivare dai buchi neri. Analizzando una gran quantità di questi oggetti che si formano per 'l'implosione' di masse molto grandi, ad esempio quando una grande stella termina il suo ciclo vitale, i ricercatori hanno osservato un'anomalia nella loro crescita. I buchi neri, infatti, si accrescono inglobando nuovo materiale, come gas e polveri o addirittura catturando intere stelle, oppure fondendosi con altri buchi neri. Ma i tassi di crescita dei buchi neri attraverso queste modalità non sono in grado, affermano i ricercatori, di spiegare le loro reali velocità di crescita misurate dai telescopi.
Secondo gli autori deve esistere una modalità di crescita differente da quella finora nota, una possibilità potrebbe essere che i buchi neri acquistino massa dal 'vuoto', un fenomeno in parte già previsto dalla teoria della relatività ma che finora non era mai stato possibile osservare. Il nuovo studio fornirebbe per la prima volta le prove a favore di questa ipotesi ritenuta possibile e che dunque potrebbe risolvere uno dei più grandi misteri dell'universo.