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Ucciso per uno scambio di persona, si riapre caso a Padova

Il vero obiettivo sarebbe stato un uomo di Maniero

Vi sono due persone iscritte nel registro degli indagati dopo la riapertura del caso per l'omicidio 31 anni fa di Matteo Toffanin, ucciso a 23 anni la sera del 3 maggio 1992 a Padova mentre rincasava dal mare con la fidanzata. Nell'ambito della riapertura di un nuovo fascicolo di indagine da parte del pm Roberto D'Angelo, gli investigatori stanno seguendo per il movente, come riportano i giornali locali, una nuova pista: il bersaglio dei killer non era Toffanin ma un uomo legato alla mala del Brenta.

Proprio oggi il pm sentirà quella che si ritiene essere la vittima designata dell'azione killer, Marino Bonaldo, 70 anni, molti precedenti nella sua fedina penale, sospettato di essere stato all'epoca in affari con la banda di Felice Maniero sia nel traffico di droga che nelle rapine. Bonaldo peraltro abitava in un condominio di fronte a quello di Toffanin e questo spiegherebbe, insieme all'uso di un'auto simile a quella del pregiudicato, l'errore dei due assassini. A motivare l'omicidio sarebbe stata una partita di droga mai pagata che avrebbe fatto scattare la 'punizione'. Nei giorni scorsi era stata sentita anche l'ex fidanzata di Toffanin, Cristina Marcadella, che ha riferito i suoi ricordi dell'episodio.

All'identità dei due possibili assassini, che risiedono nel Padovano, gli investigatori sarebbero arrivati grazie alle testimonianze raccolte: entrambi sono indagati per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

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