Secondo un sondaggio condotto da SWG tra il 15 e il 17 febbraio scorso, il 12% degli italiani è preoccupato dall'arrivo di una forte ondata migratoria, mentre il 47% è preoccupato che il quadro economico peggiori pesantemente e il 43% che la Russia utilizzi la bomba nucleare.
Se dunque i fenomeni migratori non sembrano essere in cima alle preoccupazioni degli italiani, la strage di migranti avvenuta in Calabria qualche giorno fa ha riportato al centro dell’attenzione la questione.
Per questo ANSA e DataMediaHub hanno cercato di capire meglio cosa ne pensino al riguardo gli italiani.
Sono state analizzate le conversazioni online (social + news online + blog e forum) dalla fine di gennaio alla fine di febbraio relativamente alla parola chiave “migranti”. Nell’arco temporale preso in esame complessivamente sono state più di 120mila le citazioni online di migranti, da parte di oltre 17mila autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto (con like + reaction + commenti e condivisioni) circa 578mila soggetti.
Il picco massimo si è registrato il 26 febbraio scorso quando è avvenuto il naufragio nel Crotonese.
Il volume delle conversazioni ha generato una portata potenziale, la cosiddetta “opportunity to be seen” (ovvero appunto l’opportunità che teoricamente hanno avuto in base a tali volumi di conversazioni di essere esposti a contenuti relativi all’alluvione), 47,7 miliardi di visualizzazioni sul tema. Stimiamo ragionevolmente che la portata effettiva si attesti a 2,4 miliardi di impression, di visualizzazioni effettive di contenuti relativi alla tragedia.
Conversazioni online con una connotazione fortemente negativa per quanto riguarda il sentiment, la quota di emozioni e, appunto, sentimenti negativi contenuti nelle verbalizzazioni online, con al centro del dibattitto, oltre che naturalmente le vittime, i trafficanti di esseri umani, la ricerca e il soccorso dei naufraghi.
I tre contenuti che hanno generato maggior coinvolgimento sul tema sono stati un video su TikTok della premier, un articolo di ANSA, e un tweet di Cecilia Strada.