L'11 febbraio 2020, una decina di giorni prima del primo caso Covid accertato a Codogno, l'allora viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri chiese di "effettuare una ricognizione sui reparti di malattie infettive esistenti, sul numero dei posti letto dedicati 24 ore su 24, sul numero dei respiratori e di personale disponibile". Emerge dal resoconto della "task force" del Ministero, agli atti dell'inchiesta dei pm di Bergamo. Giuseppe Ruocco, all'epoca segretario generale del Ministero e tra i 19 indagati, come riportato nelle carte, avrebbe risposto che era "sufficiente" una "mappatura rispetto ad uno scenario di bassa gravità".