"La deposizione della teste di oggi ci dà un riscontro dell'autenticità su quanto dichiarato dalla mia assistita". Così fonti della difesa di Silvia, la ragazza italo-norvegese presunta vittima di una violenza sessuale di gruppo contestata a Ciro Grillo e altri suoi tre amici genovesi.
All'inizio della sua deposizione Adelaide Malinverno,amica d'infanzia di Silvia, ha detto di ricordare poco, poi però, quando il procuratore Gregorio Capasso le ha rinfrescato la memoria rileggendo in aula il verbale con le dichiarazioni rese ai carabinieri della compagna di Milano Duomo, ha confermato le confidenze ricevute Stando al suo racconto, Silvia l'avrebbe chiamata la notte stessa delle presunte violenze dicendo di averle subite mentre si trovava in uno stato di incapacità totale, offuscata dall'abuso di alcol. Davanti ai giudici, la teste avrebbe inoltre confermato di aver visto le foto dei lividi sul corpo di Silvia, immagini mandate a lei dalla stessa italo-norvegese tramite Snapchat ma non agli atti del processo perchè il social dopo un po' le cancella automaticamente.
Al Tribunale di Tempio Pausania si sta svolgendo la settima l'udienza del processo per stupro di gruppo su due ragazze, la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 a Porto Cervo, che vede imputati Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Doveva essere il giorno della testimonianza di due tra i migliori amici di Silvia, la giovane italo-norvegese che ha denunciato la violenza sessuale, ma uno dei due, Alex Cerato, non si è presentato: ha fatto avere ai giudici una richiesta di impedimento a causa di impegni legati alla sua carriera universitaria che non gli hanno permesso di spostarsi da Milano