E' sostanzialmente stabile l'incidenza settimanale dei casi Covid-19 in Italia, pari a 38 casi ogni 100mila abitanti nel periodo compreso fra il 6 e il 12 marzo, contro i 41 dei 7 giorni precedenti. La fascia d'età nella quale si rileva un rischio più elevato (77 casi su 100mila abitanti) è quella di 90 anni e oltre, in calo rispetto alla settimana precedente.
In leggero calo l'indice di trasmissibilità: l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è sceso allo 0,94 dallo 0,97, sotto la soglia epidemica. Lo indica il monitoraggio di Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute.
I dati del monitaggio indicano inoltre che è stabile all'1% anche il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva; in lieve diminuzione il tasso di occupazione in aree mediche Covid-19 a livello nazionale, dal 4,7 registrato il 9 marzo al 4,3% del 16 marzo.
Sono aumentate da due a quattro in una settimana le Regioni/PPAA classificate a rischio alto ai sensi del DM del 30 aprile 2020 a causa di molteplici allerta di resilienza; nove sono a rischio moderato, otto sono classificate a rischio basso, 15 riportano almeno un'allerta di resilienza e 7 riportano molteplici allerta. Lo indica il monitoraggio
settimanale sull'andamento dei casi di Covid-19 in Italia del ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (Iss), relativo al periodo dal 6 al 12 marzo e aggiornato al 15 marzo.
Secondo le tabelle che l'ANSA ha potuto visionare, sono indicate a rischio alto Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana; sono a rischio moderato Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, la provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Umbria e Veneto. Si rilevano infine molteplici allerta di resilienza in
Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana e Umbria.