(ANSA) - MILANO, 20 MAR - L'evolversi della 'ndrangheta in
Lombardia ha "portato ad un arricchimento del panorama umano di
riferimento, posto che le locali", ossia i clan, "si compongono
non solo di personalità mafiose già note, ma anche di nuove
generazioni, nuove reclute e, soprattutto, nuovi meccanismi
osmotici rispetto al contesto storico e geografico di
riferimento". E ciò genera "situazioni, anche nuove,
caratterizzate da una mescolanza di strumentalizzazione del
metodo e della matrice mafiosa con il perseguimento di obiettivi
criminali più comuni".
È il quadro delineato, in particolare in un passaggio
sull'esigenza di "parametrare la pena al caso concreto", nelle
quasi mille pagine di motivazioni della sentenza del gup di
Milano Lorenza Pasquinelli nel maxi processo in abbreviato che,
lo scorso dicembre, si è chiuso con 34 condanne per un totale di
oltre 200 anni di reclusione: pena più alta, 11 anni e 8 mesi,
per lo storico boss della 'ndrangheta in Lombardia Bartolomeo
Iaconis. Un verdetto seguito al blitz del 16 novembre 2021 nella
tranche lombarda di una maxi inchiesta contro la cosca dei
Molè-Piromalli, coordinata anche dalle Dda di Reggio Calabria e
Firenze.
Dagli atti dell'indagine milanese 'Cavalli di razza', condotta
dalla Squadra mobile di Milano e della Gdf di Como e coordinata
dai pm Pasquale Addesso e Sara Ombra, con al centro la 'locale'
di Fino Mornasco (Como), era emerso anche che Attilio Salerni
(condannato a 8 anni) e il fratello Antonio (8 anni e 4 mesi)
sarebbero stati gli esecutori materiali "di violenze e minacce
nei confronti dei dirigenti" della Spumador Spa, azienda di
bevande gassate finita nella morsa dei clan e per la quale era
stata disposta l'amministrazione giudiziaria per infiltrazioni
mafiose, poi revocata. Alla Spumador è stata anche riconosciuta
una provvisionale di risarcimento di 100mila euro. (ANSA).