In Italia la dinamica demografica del 2022 continua a essere negativa: al 31 dicembre 2022 la popolazione residente era inferiore di 179mila unità (-0,3%) rispetto all'inizio dell'anno, nonostante il positivo contributo del saldo migratorio con l'estero. Lo dice l'Istat spiegando che il saldo naturale della popolazione è fortemente negativo. Le nascite sono in ulteriore calo (-1,9%), ma con lievi segnali di recupero al Sud. I decessi restano ancora su livelli elevati, anche per effetto dell'incremento registrato nei mesi estivi a causa del caldo eccessivo. In aumento i movimenti migratori anche per gli effetti della guerra in Ucraina.
Secondo i dati provvisori dell'Istat nel 2022 sono stati celebrati oltre 187mila matrimoni, in aumento rispetto al 2021 (+4,1%), anno in cui la perdita di celebrazioni del 2020, a causa delle misure restrittive dovute alla pandemia, è stata solo parzialmente colmata. Il recupero dei matrimoni si osserva anche rispetto al 2019 (+2%) ma è dovuto sostanzialmente all'aumento dei matrimoni civili (+10% nel 2022 rispetto al 2019, +9,2% sul 2021), tipologia che anche in piena pandemia è risultata meno penalizzata, mostrando riduzioni più contenute rispetto ai matrimoni religiosi.
Nel 2022 i matrimoni religiosi risultano in calo (-1,8% rispetto al 2021, -6,8% sul 2019) anche nei mesi tra maggio e settembre, periodo in cui tradizionalmente si celebra la maggior parte dei matrimoni di questa tipologia. Rispetto agli stessi mesi del 2021 si osserva, infatti, una diminuzione del -4,1% (-4,9% sul 2019).
Mettendo a confronto il 2022 con il 2021 - spiega l'Istat - la tipologia di matrimonio più in ripresa è quella con almeno uno sposo al secondo matrimonio (+12,7%), mentre i primi matrimoni di entrambi gli sposi aumentano in misura molto più contenuta (+1,2%). Tra questi ultimi, sono in crescita esclusivamente quelli celebrati con rito civile (+6,5%), mentre i primi matrimoni religiosi mostrano una diminuzione del 2,7%.
Nel 2022 le unioni civili costituite tra persone dello stesso sesso sono state oltre 2mila, in crescita del 31% sul 2021 (+22,5% sul 2019),che fa presagire "un robusto pur se non totale" recupero di quanto perso nell'anno della pandemia.