(ANSA) - PAVIA, 22 MAR - Pensava che quel matrimonio in una
moschea in Senegal, a cui era seguita una festa con cibo locale,
musica e balli, fosse una celebrazione folkloristica, senza
valore legale. E invece si è ritrovata sposata con un uomo del
posto. La donna, 65 anni, solo al rientro in Italia ha scoperto
che quelle nozze erano state trascritte nel registro di stato
civile del suo Comune. Un matrimonio che però il Tribunale di
Pavia tre anni dopo ha annullato per "incapacità naturale al
momento della celebrazione".
I giudici hanno accolto la richiesta di cancellare le nozze,
perché quando ha contratto il matrimonio la donna non era in sé.
La 65enne ha infatti dimostrato che le sue condizioni
psicofisiche erano tali da non consentirle di rendersi conto di
quello che stava facendo. Il consulente nominato dal giudice ha
confermato questa situazione: la 65enne soffre da tempo di un
disturbo di personalità, che si sarebbe aggravato a causa dello
stress della sua permanenza in Senegal durante il lockdown.
La donna ha spiegato di avere accettato la proposta di
sposarsi con l'uomo con cui aveva stretto una relazione solo
perché pensava che si trattasse di una cerimonia priva di valore
legale. Lo 'sposo', di 42 anni, ha sostenuto al contrario che la
'consorte' era consapevole del matrimonio che stava contraendo.
I giudici hanno creduto alla 65enne. (ANSA).