Tra i pellegrini nei luoghi santi e i turisti in cerca del clima tiepido, tra gli appassionati di scavi archeologici e quelli di locali alla moda, Israele è una delle mete più gettonate dall'Italia. Tanto più in questi giorni dove la coincidenza di Pesach, Pasqua e Ramadan ha fatto riversare tanti fedeli in quella che è 'terra santa' per ebrei, cristiani e musulmani. Sono poi giorni in genere di vacanza, con scuole e uffici chiusi, e per questo si calcola che in questi giorni Israele ospita complessivamente almeno sessantamila turisti, dei quali una buona parte italiani.
Dopo il periodo del Covid, che aveva portato Israele a chiusure e poi a regole strettissime per entrare, il turismo a Tel Aviv e Gerusalemme vive un periodo florido e solo per questa settimana si stima un giro d'affari di circa 340 milioni di nuovi shekel, circa 86 milioni di euro. Sono oltre 916mila i viaggiatori che hanno scelto Israele come meta, tra gennaio e marzo 2023. Di questi, oltre 488 mila sono arrivati dall'Europa e 35 mila dall'Italia (il 393% in più rispetto ai 7 milioni del 2022 ma il 13% in meno rispetto al 2019 pre-pandemia).
In questi giorni ci sono poi i pellegrini delle tre religioni, considerata la coincidenza dei momenti più importanti per cristiani, ebrei e musulmani. Solo l'Opera Romana Pellegrinaggi vede in questi giorni a Gerusalemme per la Pasqua un centinaio di pellegrini da tutta Italia, in tre diversi gruppi (un quarto gruppo è rientrato in Italia oggi). "Hanno saputo della notizia dell'attentato ma il loro pellegrinaggio prosegue senza preoccupazioni anche perché normalmente i luoghi dove ci sono i santuari non sono toccati dalle tensioni", spiega monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell'Orp.
Nonostante le manifestazioni e l'innalzarsi dell'allerta per gli attentati, l'Opera Romana, il più grande tour operator italiano per i viaggi della fede, "non ha registrato disdette né una flessione delle richieste, anzi ci sono state di recente più richieste dei posti disponibili". "Finora, grazie a Dio, i pellegrini, soprattutto quelli che vanno in gruppo, con le guide che conoscono gli itinerari e conoscono i luoghi dove andare e quelli da evitare, non sono mai stati toccati", commenta mons.Chiavarini. Fuori dai tour religiosi si registrerebbe in queste ore qualche caso di turista italiano che sta cercando di rientrare prima di quanto era programmato ma sarebbero casi isolati.
L'attentato di ieri rappresenta di fatto una novità perché sono stati deliberatamente colpiti dei turisti. Finora non era mai accaduto perché la loro presenza, in Israele e Palestina, conviene a tutti. Ci sono cittadine, come per esempio Betlemme, che vivono praticamente solo di turismo.