(ANSA) - PISA, 25 APR - "Voglio chiedere scusa a questa
famiglia. Ma è solo Dio che ci può far qualcosa. Sono una mamma
e lei aveva tre figli. Siete nelle mie preghiere ragazzi". Lo ha
detto la zia di Gianluca Paul Seung, il 35enne in carcere con
l'accusa di omicidio premeditato per l'aggressione mortale della
psichiatra pisana Barbara Capovani intervistata da Storie
Italiane su Raiuno. "Vi voglio bene - ha aggiunto rivolgendosi
ai figli della dottoressa uccisa da suo nipote - e vorrei
conoscere questi ragazzi. Li vorrei vedere. E' un gesto forte
quello che voglio fare, ma sto male". La donna vive a Torre del
Lago dove è stato arrestato Seung. "Questo mio nipote doveva
essere curato - prosegue - Non era mia sorella (la mamma di
Seung, ndr) che poteva fare qualcosa, ma lo Stato. Qui qualcuno
deve intervenire perché sono situazioni che stanno succedendo
tutti i giorni, qui ammazzano come se niente fosse. Mia sorella
ha fatto di tutto e di più per poterlo aiutare ma era il figlio
che non voleva vedere mia sorella. Da quando il figlio non stava
bene, si era chiusa in se stessa si era allontanata anche da
me".
Infine la zia ricorda di avere visto il nipote "circa 15
giorni fa: passava di qui, l'ho visto qui fuori". "Passava a
prendere il treno - ha concluso - perché lui andava a Lucca, a
Pisa, a Napoli, cioè lo lasciavano anche libero. Lo tenevano un
periodo sotto controllo, poi lo lasciavano libero". (ANSA).