Le strade come canali, con il Lamone che ha sommerso i cortili fin quasi al primo piano delle case. Affiora solo la parte alta dei bagagliai delle auto parcheggiate, spalancati dalla pressione dell'acqua. Il torrente, citato nel XXVII canto dell'Inferno di Dante e che nei mesi scorsi ha fatto preoccupare per la scarsità della sua portata, come tutti gli altri corsi d'acqua della zona, si è improvvisamente ingrossato e ha invaso nella notte un intero quartiere di Faenza sulla sua riva destra, dove per tutto il giorno i vigili del fuoco hanno soccorso e portato assistenza ai residenti.
Sono alcune centinaia gli evacuati nel Ravennate, con Castel Bolognese e Conselice altri centri colpiti: lì sono esondati il Senio e il Sillaro. Sono stati allestiti punti di accoglienza nei palasport, ma quasi tutte le persone in difficoltà hanno trovato altre sistemazioni da amici e parenti. Se nella notte la struttura di Faenza ha ospitato sulle brandine una cinquantina di sfollati, con anche diversi bambini, nel tardo pomeriggio sono rimasti solo pochi nuclei, quasi tutti stranieri.
Domani le scuole riapriranno a Faenza. "Il livello del Lamone è calato di un metro e mezzo", ha spiegato l'assessore all'Istruzione Martina Laghi. La rottura dell'argine del Senio è stata riparata e lavori sono proseguiti tutto il giorno anche nella falla che ha liberato il Sillaro. Nel pomeriggio invece si è fatta più preoccupante la situazione a Bagnacavallo (Ravenna) e Medicina (Bologna), dove sono scattate evacuazioni e i gommoni dei soccorsi hanno recuperato persone bloccate in casa.
Le pompe dei vigili del fuoco stanno aspirando l'acqua, ma ancora diverse sono le situazioni critiche. Il quartiere di Faenza, Borgo Cimatti, è sott'acqua. E le persone che hanno deciso di non lasciare le proprie case non hanno luce e gas.
Anche due privati cittadini, con una canoa chiesta in prestito a un amico, sono arrivati per aiutare, navigando in mezzo alle case. "Abbiamo portato in salvo alcune persone, altre vogliono restare. Manca l'elettricità, hanno bisogno di cibo e powerbank per caricare i cellulari", dicono prima di ripartire per un altro viaggio.
Un mezzo anfibio dei vigili del fuoco ha appena soccorso due anziani, uno con problemi di deambulazione che era stato ospitato al secondo piano da un vicino, Stefano Montefiori, che invece ha deciso di rimanere: "Ho paura che vengano i ladri in casa". "Siamo senza luce e gas da questa mattina all'alba, per questo ho deciso di andare via", dice invece Antonella Pierazzoli, titolare di una pizzeria, abbandonando l'argine con un trolley. Il sole spinge all'ottimismo, dopo che nel primo pomeriggio erano tornate nuvole e pioggia. "Ma perché non portano le idrovore?", domanda un cittadino, scuotendo la testa.
A Castel Bolognese, dove è morto un anziano annegato, il fiume ha invaso la via Emilia, l'antica strada che attraversa il paese e diverse zone del centro storico. "Ho un metro d'acqua in casa", dice un anziano. Alla finestra, al primo piano della sua che si affaccia sulla via Emilia, Pierpaola Tarabusi racconta: "Sono senza luce da questa mattina, ho lasciato il mio cellulare a una persona del paese che però non conosco, per chiedere se me lo ricarica. Dovevo partire presto per Milano - prosegue - ma quando sono scesa ho sentito il rumore dell'acqua e c'era la taverna allagata, con i mobili antichi che galleggiavano con la lavastoviglie e il congelatore, per fortuna ho ancora il gas".
Dei soccorsi "si sono visti solo i vigili del fuoco, mi volevano portare via col canotto ma io voglio rimanere qui, almeno fino a quando non mi svuotano la casa dall'acqua. Poi ho già il trolley pronto e posso andare da mia figlia a Milano".