Si terrà domani mattina l'udienza di convalida del fermo di Taulant Malaj, il 45enne panettiere albanese accusato di aver ucciso nella notte tra sabato e domenica scorsi, a Torremaggiore, la figlia Gessica, di 16 anni, e Massimo De Santis, di 51, l'uomo che riteneva essere il presunto amante della moglie. L'indagato, in carcere da domenica, ha tentato di accoltellare anche quest'ultima, Tefta, 39enne anche lei di origine albanese colpendola con sei fendenti. La donna è ricoverata in prognosi riservata: le sue condizioni di salute non permettono ancora di essere ascoltata dagli inquirenti. Il colloquio con i magistrati avverrà non prima di venerdì.
Intanto per giovedì mattina è stata programmata l'autopsia sui corpi delle due vittime. La figlia, da una prima ispezione, sarebbe stata colpita con una decina di coltellate; 20 quelle inferte, invece, a De Santis da parte di Malaj. L'arma del delitto, un coltello da cucina, è stato trovato nell'auto del presunto assassino perché - a dire dello stesso indagato - aveva intenzione di fuggire.
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"Un giorno Massimo con la sua Maserati portò in giro mia moglie". Intanto emergono altri particolari dal racconto fornito al pubblico ministero da Malaj. L'uomo era convinto che tra la moglie e De Santis ci fosse una relazione clandestina che andava avanti da oltre un anno, iniziata dopo un incidente. Secondo il reo confesso Tefta e Massimo "da lì si sono conosciuti" ed "hanno iniziato a parlare". Malaj avrebbe riferito al pm che spesso la moglie e l'amico mangiavano insieme e avrebbe anche registrato con il proprio telefonino alcuni pranzi tra i due.
Riguardo il video girato dopo la strage afferma: "L'ho fatto così, non c'è un motivo particolare". Confessa anche di aver chiamato il fratello subito per raccontargli ciò che aveva commesso, ma quest'ultimo si sarebbe presentato soltanto dopo l'arrivo dell'ambulanza.