Tre omicidi, tre suicidi e 133 "storie di odio". E' quanto emerge dal report di Arcigay che ha preso in esame gli ultimi 12 mesi. "Negli ultimi dodici mesi la stampa italiana ci ha consegnato un numero altissimo di vicende di odio omolesbotitransfobico, che ci lascia sconcertatii. Il primo pensiero, in questo 17 maggio, va alle vittime, alle persone che non ci sono più, a partire da Cloe e Claudia, entrambe persone trans* che si sono tolte la vita perché esasperate dalle vessazioni. Il pensiero va alle persone, spesso giovanissime, costrette a scappare, a lasciare la propria abitazione, per i genitori violenti o i vicini aguzzini", commenta Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay che chiede "ai politici italiani di prendersi una responsabilità: questa ferocia non può e non deve lasciarci indifferenti".
"Una delle vicende che ha colpito di più l'opinione pubblica è il suicidio di Cloe, insegnante trans che nel giugno 2022 si è data fuoco nel camper in cui viveva, esasperata dall'odio e dalle vessazioni - ricorda Piazzoni - A ottobre, la stessa tragedia si è ripetuta con Chiara, una ragazza trans di appena 19 anni. Sempre nel 2022 un'altra ragazza trans di 27 anni di è tolta la vita dopo aver subito uno stupro dopo aver accettato un passaggio verso casa, A giugno 2022 la stampa ha riportato un omicidio in Sicilia, quello di Massimo, adescato per un rapporto sessuale e poi ucciso barbaramente. Vicenda analoga a quella in cui ha perso la vita, nel marzo 2023 a Modena, Alessandro. Ad agosto 2022 a Desio un cadavere senza nome trovato semisepolto in un luogo di cruising per omosessuali".
Arcigay sottolinea inoltre che "ricorrenti sono i crimini d'odio intercettati delle scuole: manifesti, scritte, ma anche pestaggi e minacce di morte" come numerosi sono "le vicende in cui i balordi cercano le persone omosessuali nei loro spazi, i luoghi di cruising o le dating app, per incontrarle, pestarle, ricattarle, stuprarle, perfino ucciderle. In uno dei casi segnalati, avvenuto a Roma, le forze dell'ordine sono riuscite ad individuare il branco di violenti e ad attribuire loro ben 11 aggressioni certe. Per non parlare delle violenze in famiglia e nei luoghi di lavoro. Separati, insultati, presi a bottigliate.
Spesso all'uscita dei locali gay, o soltanto perché indossano accessori o abiti particolari. Il bacio o l'effusione tra persone dello stesso sesso ancora generano reazioni ostili che negli ultimi dodici mesi raggiungono picchi di violenza altissimi", conclude Piazzoni.