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Eredità Agnelli, focus dei magistrati sui conti esteri

Eredità Agnelli, focus dei magistrati sui conti esteri

Ancora documenti acquisiti. Il Fatto: 'Si cercano 500 milioni'

TORINO, 17 febbraio 2024, 16:43

di Andrea Doi

ANSACheck

John Elkann e la madre Margherita Agnelli, - RIPRODUZIONE RISERVATA

John Elkann e la madre Margherita Agnelli, -     RIPRODUZIONE RISERVATA
John Elkann e la madre Margherita Agnelli, - RIPRODUZIONE RISERVATA

È un lavoro certosino quello che stanno facendo i magistrati torinesi, impegnati nell'inchiesta della procura del capoluogo piemontese che indaga sulla presunta frode fiscale all'interno della famiglia Agnelli-Elkann. Al materiale già raccolto durante le perquisizioni eseguite dalla guardia di finanza nelle sedi delle società fiduciarie della famiglia e della Dicembre, la cassaforte di famiglia, ma anche alla Villa Frescot, storica residenza immersa nella collina di Torino, bisogna aggiungere altre carte e file importanti per ricostruire l'intero quadro. Gli inquirenti infatti sono interessati ai documenti originali, riguardanti tutta la vicenda ereditaria della famiglia. A partite proprio "dall'assenza totale di documenti originali posti alla base della vicenda ereditaria, sin dalla successione", di Giovanni Agnelli. Senza tralasciare lo scambio di mail e altri documenti informatici che erano custoditi nei pc. Parte del materiale avrebbe già permesso alla guardia di finanza di individuare, secondo quanto riportato dal 'Fatto Quotidiano', cinquecento milioni di euro su conti esteri, legati a vecchi depositi di Gianni Agnelli e della vedova Marella. Di questi fondi avrebbe parlato la figlia dell'Avvocato, Margherita Agnelli, che 2022 aveva presentato un esposto, suggerendo violazioni fiscali.

Margherita sostiene che lei e i suoi cinque figli, avuti con il conte russo, residente in Francia, Serge de Pahlen, sarebbero stati esclusi dall'eredità. Da qui una lunga guerra combattuta a colpi di carte bollate e dentro le aule dei tribunali con gli altri figli avuti con Alan Elkann, Lapo, Ginevra e John, quest'ultimo che ora si trova indagato insieme a Giancarlo Ferrero, nelle vesti di commercialista e non come presidente della Juventus, e Urs von Gruenigen, notaio svizzero che ha redatto i testamenti di Marella Caracciolo Agnelli.

Margherita aveva siglato un accordo con la madre, a Ginevra nel 2004, un anno dopo la morte di Gianni Agnelli, in cui la secondogenita dell'Avvocato rinunciava alle partecipazioni nelle società di famiglia, liquidando la quota della società Dicembre, ottenendo in cambio il conferimento di beni per l'equivalente 1,3 miliardi. Marella, morta nel 2019, nell'eredità aveva indicato i tre Elkann e Margherita aveva impugnato i testamenti davanti alle autorità svizzere affermando di essere vittima di un complotto.

Dall'inchiesta della procura di Torino al momento le sorprese non sono certe mancate, come ad esempio quelle che sono arrivate dalla consulenza grafologica voluta dai magistrati, in cui si evidenzia che sussiste "la natura ragionevolmente apocrifa delle firme riconducibili a Marella in alcuni documenti".    

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