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La compagna e il figlio di Giacomo Bozzoli rientrati in Italia da Marbella

La compagna e il figlio di Giacomo Bozzoli rientrati in Italia da Marbella

L'uomo, condannato all'ergastolo in via definitiva, sta proseguendo la fuga da solo

BRESCIA, 05 luglio 2024, 15:32

Redazione ANSA

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Giacomo Bozzoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giacomo Bozzoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Si sono divisi i destini di Giacomo Bozzoli ,della compagna e del figlio. Sono ore cruciali queste in merito alla latitanza di Giacomo Bozzoli, latitante da lunedì dopo essere stato condannato in via definitiva all'ergastolo per omicidio dello zio Mario.

  La compagna e il figlio di Giacomo Bozzoli sono già a Brescia. Sono stati i genitori di lei a chiamare i carabinieri per avvisare che la donna e il bambino avevano fatto rientro in Italia. È in fuga invece Giacomo Bozzoli. Secondo le ricostruzione la famiglia ha trascorso dal 20 al 30 giugno una vacanza in un albergo a Marbella in Spagna. Il 1 luglio invece in un altro albergo sempre la stessa località spagnola è risultato registrato solo il passaporto di lei mentre Giacomo Bozzoli probabilmente dopo aver saputo della condanna definitiva all'ergastolo ha proseguito la fuga altrove.

Il documento di Giacomo Bozzoli risulta essere stato registrato in un albergo in Spagna dal 20 al 30 giugno. Dal 1 luglio, giorno in cui è stato condannato in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, il nome dell'imprenditore 39enne bresciano è scomparso dai radar. Secondo fonti investigative l'unico documento registrato era quello di Giacomo Bozzoli ma il bresciano sarebbe però stato in compagnia di moglie e figlio. Le forze dell'ordine italiane stanno però accertando che sia stato effettivamente lui a depositare il documento in un albergo in Spagna.

Prende dunque corpo l'ipotesi di un clamoroso depistaggio messo in atto la mattina del 24 giugno quando tra le 5.51 e le 6.03 la Maserati Levante intestata a Bozzoli era stata registrata dai lettori di targa tra Manerba del Garda e Desenzano, in provincia di Brescia. Chi era al volante della vettura? Una domanda alla quale stanno rispondendo gli inquirenti che in queste ore sono concentrati sugli spostamenti del bresciano che avrebbe quindi lasciato l'Italia 10 giorni prima della sentenza definitiva.

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