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Sharon Verzeni. 'Chi sa parli', lettera anonima su luogo del delitto

Sharon Verzeni. 'Chi sa parli', lettera anonima su luogo del delitto

Ancora interrogatori, sentita la madre del compagno Sergio Ruocco e gli zii della donna

TERNO D'ISOLA (BERGAMO), 21 agosto 2024, 20:09

di Fabio Conti

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Sharon Verzeni in una foto dal suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sharon Verzeni in una foto dal suo profilo Facebook - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Nuova giornata di interrogatori, oggi al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo, nelle indagini per l'omicidio di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa a coltellate la notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio a Terno d'Isola da un killer tuttora ignoto.

    Dopo che ieri erano stati risentiti dagli inquirenti i genitori della vittima e il giorno prima la sorella, il fratello e il cognato, questa mattina è stata convocata nella caserma di via delle Valli la mamma del compagno Sergio Ruocco: Maria Rosa Sabadini è giunta al comando alle 9,30 e ne è uscita - senza fermarsi a rilasciare dichiarazioni ai cronisti - tre ore più tardi.

Nel pomeriggio sono stati convocati gli zii paterni di Sharon: parenti che, a differenza degli altri, non erano ancora stati sentiti. Nessuno di loro è indagato e sono stati tutti sentiti, a partire dal compagno Sergio, ascoltato per la seconda volta settimana scorsa dopo l'interrogatorio della notte dell'omicidio quando la lente degli inquirenti era stata puntata su di lui, con la formula delle 'persone informate sui fatti' e dunque senza la necessità di essere accompagnati da un avvocato. Di fatto gli inquirenti - i carabinieri del reparto operativo di Bergamo, affiancati dai colleghi del Ros e del Ris e coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio - stanno sentendo tutte le persone che facevano parte della 'sfera relazionale' di Sharon, per capire se possa esserci stata qualche ombra nella vita, all'apparenza tranquilla, della trentatreenne. Anche nei prossimi giorni saranno sentite dunque altre persone.

    Intanto a Terno d'Isola è comparsa una lettera anonima, scritta a mano con la penna blu, e appesa in via Castegnate, proprio nel punto in cui è stata uccisa Sharon. "Caino è chiunque non parli, chiunque non dica la verità. Nessuno può riportarcela indietro ma qualcuno può dare una spiegazione a tutto ciò - si legge nella lettera -. Non siate complici di questa brutalità: Sharon è figlia di tutti, è una parte della nostra vita. Chi sa non volga le spalle, non si nasconda, ma abbia il coraggio di dare giustizia a una vita".

La lettera - scritta su un foglio A4 inserito in una busta in plastica e affissa al muretto sopra e attorno ai mazzi di fiori già presenti da tempo - è dunque un appello a chiunque possa aver visto qualcosa di utile alle indagini, perché si faccia avanti con gli inquirenti. Ed emerge anche un sentimento di preoccupazione di chi vive a Terno: "Niente è come prima, nessun respiro, nessun attimo di vita. Il pensiero è fisso su Sharon e sulla parola perché? La vita è ferma a quella notte - prosegue la lettera -. La parola perché è la prima del mattino e l'ultima della giornata. Ogni giorno è così, ogni giorno è angoscia". Tra le persone interrogate dai carabinieri, in questo caso per due volte, c'è anche un residente di via Castegnate, che inizialmente aveva riferito che al momento del delitto stava dormendo. È però spuntato il video di una telecamera che lo ha ripreso sul balcone a fumare mentre passava la persona in bicicletta che potrebbe dare informazioni preziose sul delitto.


    Quando i militari glielo hanno fatto notare, ha risposto di non ricordare. Sul fronte investigativo c'è intanto anche attesa per le analisi dei carabinieri dei Ris: l'ottimismo però è poco, visto che l'aggressione mortale a Sharon è stata molto rapida - con quattro coltellate, tre nella schiena e una nel torace, che non le hanno lasciato il tempo di difendersi - tanto che probabilmente l'assassino non ha lasciato il suo dna sulla trentatreenne o sui suoi abiti. Quel che è certo è che quella sera Sharon è uscita a camminare più tardi del solito (lo hanno confermato i familiari agli inquirenti). Qualcuno lo sapeva e l'ha aspettata per ammazzarla? O è stata l'azione casuale di uno squilibrato? L'autopsia non ha fornito molti elementi d'aiuto. Non è stato ad esempio possibile accertare, per esempio, se Sharon sia stata colpita prima alla schiena o prima di fronte e nemmeno se chi l'ha uccisa sia uomo o donna, destrorso o mancino. Insomma, un giallo che ad ora pare senza uscita. 
   

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