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Componenti per il Boeing 787 Dreamliner non sicure, 'a rischio la sicurezza dei voli'

Componenti per il Boeing 787 Dreamliner non sicure, 'a rischio la sicurezza dei voli'

'Bassa resistenza statica e allo stress'. Indaga la procura di Brindisi

BRINDISI, 05 ottobre 2024, 20:14

di Danilo Santoro

ANSACheck
Un Boeing 787 Drealiner © ANSA/EPA

Un Boeing 787 Drealiner © ANSA/EPA

Leghe di alluminio difformi da quelle previste nei progetti, e titanio puro utilizzato al posto della lega di titanio richiesta. Tutto questo per risparmiare sull'acquisto delle materie prime, ma creando problemi di sicurezza nel lungo periodo ai Boeing 787 Dreamliner, tanto da indurre la Boeing ad attivare una campagna straordinaria di manutenzione degli aeromobili coinvolti e a far ipotizzare alla magistratura il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti.

La stessa compagnia americana e Leonardo-Aerostrutture, aziende leader mondiali nella produzione di aeromobili per scopi civili e militari, sono le parti offese nell'inchiesta condotta dalla Procura di Brindisi che ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di sette persone e due società (Processi Speciali e la Manifacturing Process Specification, entrambe con sede a Brindisi), ritenuti coinvolti in un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati che vanno dall'attentato alla sicurezza dei trasporti, all'inquinamento ambientale, alla frode in commercio. L'inchiesta parte con le indagini che nel 2021 avevano portato al sequestro dei compendi aziendali delle due società per bancarotta, a tre arresti e alla denuncia di altre quattro persone.

Gli indagati, manager e dipendenti delle due società, sono: Vincenzo Ingrosso di 77 anni e i suoi tre figli Antonio di 52 anni, Alberto di 36 anni e Alessandro di 47 anni. Avviso di conclusione delle indagini notificato anche a Domenico Salamino di 45 anni, Salvatore D'Isanto di 42, e al 37enne Sirio Virgilio Zecchini. Secondo l'accusa le forniture delle due società alla Leonardo-Aerostrutture, per la produzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner, ha comportato la realizzazione di parti aeree con caratteristiche di resistenza statica e allo stress notevolmente inferiori, con riflessi anche sulla sicurezza del trasporto aereo. Sono due i filoni d'inchiesta.

Il primo riguarda la commissione dei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in commercio; il secondo l'ipotesi di inquinamento ambientale. Le indagini hanno portato al sequestro di circa 6.000 parti di aeroplano realizzate - ritengono gli investigatori - in materiale diverso da quanto previsto dalle specifiche di progetto.

Le perizie e le indagini, condotte anche con rogatoria internazionale negli Stati Uniti, si sono concluse accertando che alcuni componenti strutturali non conformi potessero, sul lungo periodo, creare danno alla sicurezza dei velivoli. Dagli atti emerge che sarebbero state prodotte e consegnate, "attestandone la conformità alle specifiche di progetto componenti aeronautiche in titanio commercialmente puro, invece che nella pattuita lega di titanio TI 6AL", con proprietà di resistenza "largamente inferiori che comportano una capacità strutturale insufficiente di tali raccordi durante i carichi associati a condizioni di atterraggio di emergenza, con pericolo di cedimento di essi e della struttura di supporto del pavimento adiacente, con conseguente pericolo di collasso anche di quest'ultimo".

Le attività svolte dalla Polizia e dalla Guardia di finanza hanno emergere una serie di sversamenti di rifiuti pericolosi in cisterne ed in alcuni terreni della zona industriale di Brindisi che avrebbero contaminato suolo e sottosuolo di sostanze inquinanti che, secondo l'accusa, derivavano dai processi chimici di trattamento delle superfici e dalla lavorazione meccanica dei metalli. Nel corso delle indagini sono state sequestrate 35 cisterne contenenti ciascuna mille litri di rifiuti speciali pericolosi. Da una consulenza tecnica disposta dalla Procura, è emerso che l'inquinamento "aveva interessato il terreno sino alla profondità di tre metri, in concentrazioni largamente superiori ai limiti". 

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