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Mamma Giogiò: 'Basta comunità, a 14 anni ci vuole il carcere'

Mamma Giogiò: 'Basta comunità, a 14 anni ci vuole il carcere'

'Sono centri ricreativi, quando escono sono ancora criminali'

NAPOLI, 11 novembre 2024, 11:20

Redazione ANSA

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Raduno "Giogiò nisciuno te scorda" in ricordo di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso - RIPRODUZIONE RISERVATA

Raduno "Giogiò nisciuno te scorda" in ricordo di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso - RIPRODUZIONE RISERVATA

Domenica mattina: a Qualiano (Napoli) sfilano i bambini dell'Ic Pinetamare di Castelvolturno assemblati nell'orchestra intitolata al suo Giogiò, testimonianza di un impegno che da allora Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista napoletano ucciso per futili motivi ad agosto del 2023, non ha mai interrotto girando l'Italia nel ricordo del figlio stroncato a 24 anni. L'ultimo episodio che ha riportato la foto di Giogiò sulle prime pagine dei giornali è quello che ha visto protagonista Arcangelo Correra, ammazzato a 18 anni dal cugino 19enne nel corso di un gioco con la pistola.

 

"Episodi come quello - spiega la mamma di Giogiò all'ANSA - ci impongono una riflessione sulla differenza tra carcere riabilitativo e carcere ricreativo. Se faccio uscire un ragazzo che ha già commesso reati importanti dopo aver sostenuto un corso per pizzaiolo o dopo essersi rifatto gli occhi passeggiando sulla spiaggia di Nisida, non ho costruito una coscienza e non devo poi meravigliarmi se ucciderà di nuovo. E' sul sistema carcerario e sulle leggi che va fatta una riflessione. Il killer diciassettenne di Santo Romano (il giovane di 19 anni ucciso nei giorni scorsi a San Sebastiano al Vesuvio per una scarpa pestata - ndr) era uscito di prigione a maggio: anche nel suo caso la galera invece di restituirci un angioletto, ha rimesso in libertà un criminale". "Un anno fa - ricorda Daniela Di Maggio - ho profetizzato che moriremo tutti per mano di bambini armati. Ecco perché ho chiesto e sono riuscita a far introdurre il reato di stesa, proprio perché questi ragazzi escono continuamente dalle prigioni e continuano a uccidere e a spargere sangue. Ecco perché va capito bene il confine tra carcere riabilitativo e carcere ricreativo. Il killer del mio Giogiò era stato messo alla prova. Una volta terminata ha ucciso. Ecco perchè ho proposto di togliere la messa alla prova".


    Nel frattempo la discussione ha fatto passi avanti e oggi si parla di abbassare l'età punibile per i minori: "Lo sto gridando da un anno: andai da Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia. Portai due report di neuropsichiatria da cui si evince che i ragazzini di oggi hanno un'età cognitiva molto più avanti rispetto ai tempi a cui risale le legge Mattarella sui minori. Oggi a 12 anni guidano le auto, non possiamo più applicare quelle leggi. A 14 anni si devono aprire le porte del carcere, basta con le comunità di prova. Bisogna far pagare un prezzo ai genitori e togliere la patria potestà quando è il caso. Se vedo ragazzi andare in giro con le scarpe di Gucci da 1000 euro una domanda come genitore me la devo fare e invece danno biberon di veleno a ragazzi che finiscono con l'uccidere i figli dell'Italia perbene. Non è più accettabile - conclude la mamma di Giogiò - così si generano solo mostri". 
   

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