"E' un processo che non doveva
nemmeno iniziare, i fatti non rispecchiano la verità. Io ho
cercato di salvare mia moglie con tutto il cuore e con tutta
l'anima, mi si fa un processo per un episodio del 2 ottobre
2021". A dirlo alla Corte d'Assise di Lanciano è Aldo Rodolfo Di
Nunzio 72 anni, di Lanciano, sotto processo per l'omicidio della
moglie, la collaboratrice scolastica Annamaria D'Eliseo, di 60
anni. L'uomo è accusato di aver strangolato e ucciso la moglie
il 15 luglio 2022. Il cadavere era stato trovato nella
cantina-garage dell'abitazione della coppia a Iconicella di
Lanciano con la vittima che aveva un solco al collo con accanto
fili elettrici.
Oggi sono stati sentiti otto testi, tra cui vicini di casa,
sanitari del 118, due generi della coppia. Di Nunzio sarà
comunque ascoltato più approfonditamente in altra udienza.
Stamani ha ribadito la sua innocenza perché convinto che la
consorte si sia suicidata, ma è stata un'udienza a tratti
confusionaria, come l'ha definita il procuratore capo Mirvana Di
Serio, visto che diversi testi non ricordavano molto di quel
giorno. Alla fine la Corte d' Assise, presidente Giovanni Nappi,
ha dovuto acquisire quattro testimonianze rese ai carabinieri
alle sommarie informazioni testimoniali (Sit) due giorni dopo
l'accaduto.
Il genetista del Ris di Roma Giovanni Sepi ha precisato di
aver analizzato le tracce biologiche su sette frammenti di fili
elettrici di colore gialloverde sui quali in maggioranza c'era
il Dna della donna; solo su uno c'era in modo chiaro, quello del
marito. I due generi hanno raccontato del clima teso che c'era
in casa Di Nunzio. "I litigi e tensioni c'erano" - ha confermato
il primo, ma non l'ho mai visto alzare le mani". Il secondo ha
detto che il 2 ottobre 2021 si è trovato a bloccare la furia di
Di Nunzio che aveva tirato i capelli alla moglie e sferrato una
bastonata in testa alla donna: gesti violenti ripresi col
telefonino e acquisiti dalla Corte.
"Continuo a rilevare - spiega il difensore Alberto Paone -
che non ci sono elementi di prova che attestino la colpevolezza
di Di Nunzio; sono state sentite persone che sono subito
intervenute sul posto però non mi sembra siano emerse evidenze
che possono provare le sue responsabilità, resta un processo
indiziario". Secondo l'altro legale di difesa Nicola De Foco "le
prossime udienze saranno più importanti perché saranno sentiti i
periti medico legali e quelli fonici da cui potrebbero emergere
elementi nuovi. Bisogna ancora attendere gli sviluppi
processuali che coincideranno con la verità". Per la parte
civile dei cinque figli, l'avvocato Elisabetta Merlino, "sono
state confermate le circostanze che già si conoscevano.
Aspettiamo la nuova udienza per avere risvolti importantissimi".
Prossima udienza il 13 dicembre.
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