Si è conclusa ieri, con il suo arrivo
all'aeroporto di Fiumicino, la lunga latitanza di Maka
Katibashvili, 43 anni, cittadina georgiana ricercata a livello
internazionale con "Red Notice Interpol", per omicidio
volontario e violazione della legge sulle armi.
La donna, ritenuta affiliata all'organizzazione criminale
georgiana di stampo mafioso, "Thieves in law", deve scontare in
Italia la pena di 21 anni di reclusione: è accusata di aver
svolto il ruolo di basista in occasione dell'omicidio di Revaz
Tchuradze , un connazionale assassinato a Bari il 6 gennaio2012,
scaturito da un violento scontro tra clan georgiani per il
controllo di settori del business legale. Indagini svolte,
all'epoca dei fatti, dalla Procura della Repubblica e dalla
Squadra Mobile di Bari.
Le attività di rintraccio della latitante all'estero,
condotte dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di
Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, hanno
portato alla scoperta della nuova identità adottata dalla
latitante per sfuggire alla giustizia italiana. Dopo essere
fuggita in Georgia, nel 2017 la donna aveva contratto un
matrimonio fittizio con un cittadino georgiano, cambiando
cognome e ottenendo un nuovo passaporto. Grazie a questa falsa
identità, si era trasferita in Turchia, da dove inviava denaro
verso la Georgia.
Nonostante i numerosi stratagemmi messi in atto,
"l'eccellente lavoro investigativo condotto dallo Scip in
stretta collaborazione con la Squadra Mobile di Bari e le forze
di polizia turche", sottolinea una nota della polizia, ha
permesso di rintracciarla e assicurarla alla giustizia.
"Determinante" anche il coordinamento con l'Esperto per la
sicurezza italiano in Turchia e il supporto del ministero della
Giustizia italiano nell'ambito delle attività diplomatiche.
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