È ripresa questa mattina al Tribunale di Torino la causa civile tra Margherita Agnelli e i figli John, Lapo e Ginevra Elkann. Il processo riguarda l'eredità di Marella Caracciolo, vedova dell'Avvocato Gianni Agnelli.
"Nelle scorse settimane abbiamo chiesto l'acquisizione nel giudizio civile dei riscontri provenienti dall'indagine penale in corso a Torino nei confronti di John, Lapo, Ginevra Elkann e altri. Siamo convinti che le prove raccolte - che ricordiamo - sono state già vagliate in diverse occasioni da giudici terzi (Gip, Tribunale del Riesame e Suprema Corte di Cassazione) certifichino in modo inequivocabile la fondatezza delle nostre ragioni, anche rispetto alla causa civile, con tutte le rilevantissime conseguenze che ciò comporta". Così, in una nota, i legali di Margherita Agnelli, secondo cui "la vertenza è più che mai aperta".
"È stato comprovato, tra le varie circostanze - prosegue la nota dei legali di Margherita Agnelli - come Marella Caracciolo avesse residenza abituale in Italia e di come la stessa fosse intestataria di rilevanti patrimoni finanziari, detenuti all'estero, tramite trust, fondazioni e offshore (di cui gli Elkann e il notaio non hanno dato conto in sede civile violando l'ordine di esibizione del giudice)".
Secondo i legali di Margherita Agnelli prova ne è "che gli stessi Elkann e il notaio, con gli altri indagati non hanno neppure ravvisato elementi per impugnare - dandovi acquiescenza- il decreto di sequestro preventivo per 74 milioni emesso nei loro confronti dal Giudice per le Indagini Preliminari sulla base di fatti rilevanti anche per la causa civile".
"Confidenti nell'accoglimento della nostra istanza di acquisizione documentale, attendiamo fiduciosi gli sviluppi di questo processo, ancor più certi delle nostre ragioni, in una vertenza che oggi è più mai aperta", concludono i legali.
La giudice Nicoletta Aloj si è riservata la decisione.
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