Sono circa 30 gli indentificati dalla Digos di Roma che sta indagando sugli scontri di sabato pomeriggio durante il corteo nella capitale per Ramy, il giovane morto a Milano mentre fuggiva da un controllo dei carabinieri. Si tratterebbe di persone vicine agli ambienti anarchici, a gruppi antagonisti e ai collettivi studenteschi. Su di loro si sta concentrando l'attenzione degli investigatori per stabilire le responsabilità dei disordini. Non è escluso che a breve possano arrivare i primi denunciati.
Sono in corso indagini, da parte della Digos, su quanto è avvenuto in centro a Bologna sabato sera: c'è già una trentina di manifestanti che sono stati identificati. La manifestazione per chiedere giustizia per Ramy, si è trasformata in una protesta segnata da danneggiamenti, incendi e atti vandalici in diversi punti del centro. Scritte sono state tracciate anche vicino alla sinagoga. In base a quanto si apprende, la Digos è al lavoro per identificare tutti i manifestanti: la posizione di una trentina di giovani, già riconosciuti, è ora al vaglio degli investigatori.
Pisani ringrazia i poliziotti per 'la compostezza e l'equilibrio'
"La compostezza e l'equilibrio delle vostre condotte è l'esempio concreto della nostra civiltà giuridica e la fermezza delle vostre azioni garantisce la sicurezza pubblica della nostra collettività, assicurando costantemente la tenuta democratica delle Istituzioni. Grazie per il vostro quotidiano e silenzioso impegno". Lo scrive il capo della Polizia, Vittorio Pisani, in una lettera aperta agli agenti pubblicata sul sito della Polizia, dopo "gli episodi di violenza che hanno caratterizzato le recenti manifestazioni" e che "hanno inevitabilmente turbato le nostre coscienze di servitori dello Stato nonché la civile convivenza delle comunità ove sono stati commessi".
"Solo l'elevato grado di professionalità dei poliziotti ha evitato che le violente proteste degenerassero, anche a rischio della propria incolumità", sottolinea la Polizia introducendo le parole del capo.
Nella lettera di ringraziamento ai poliziotti impegnati nelle recenti manifestazioni, Pisani osserva che "la libertà di manifestare è uno dei semi vitali della democrazia, ed abbiamo il dovere di garantirla. Nello stesso tempo - aggiunge - i comportamenti violenti ed illegali vanno perseguiti; e ciò va fatto con gli strumenti forniti dal diritto".
"L'esercizio dei poteri-doveri a noi affidati - prosegue il prefetto - richiede spesso momenti di riflessione, affinché le possibili difficoltà operative possano divenire per noi tutti occasione di insegnamento. Ma di questo non dobbiamo avere timore".
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