All'inizio dell'udienza generale, il Papa è entrato nell'Aula Paolo VI a piedi, appoggiandosi sul bastone.
Ma un sostegno alla base dello stesso sostegno si è staccato e si è visto il Papa vacillare per pochi istanti. Poi ha proseguito, sempre a piedi, ma sottobraccio a mons. Leonardo Sapienza e al suo aiutante che ha preso in mano il bastone ormai non sicuro.
Il Papa ha svolto poi tranquillamente l'udienza e salutato i fedeli spostandosi con la sedia a rotelle.
Sono tanti oggi i pellegrini presenti a Roma per l'udienza giubilare con Papa Francesco e, oltre a riempire l'Aula Paolo VI, i fedeli erano anche nella basilica vaticana dove hanno potuto vedere e ascoltare il Pontefice grazie ad un collegamento. Molto breve il discorso e il saluto del Pontefice, dedicato allo stupore della Resurrezione, durato meno di un quarto d'ora e non tradotto nelle altre lingue, verosimilmente perché oggi erano presenti solo pellegrini di lingua italiana. Il Papa, nel mondo tanto male, distinguiamo chi è diverso 'Il Giubileo e' il tempo di un nuovo inizio'.
'Anche se nel mondo c'e' tanto male, noi possiamo distinguere chi e' diverso: la sua grandezza, che coincide spesso con la piccolezza, ci conquista'. Lo ha detto il Papa nell'udienza giubilare sottolineando che 'la misericordia cambia il cuore'. 'Il Giubileo e' per le persone e per la terra un nuovo inizio; e' un tempo - ha sottolineato Papa Francesco - in cui tutto va ripensato dentro il sogno di Dio. E sappiamo che la parola 'conversione' indica un cambiamento di direzione. Tutto si puo' vedere, finalmente, da un'altra prospettiva e cosi' anche i nostri passi vanno verso mete nuove. Cosi' sorge la speranza he mai delude'. Invece 'un io troppo sicuro, un io troppo orgoglioso ci impedisce di riconoscere Gesu' Risorto: anche oggi, infatti, il suo aspetto e' quello di persone comuni che rimangono facilmente alle nostre spalle. Persino quando piangiamo e ci disperiamo, lo lasciamo alle spalle'. Papa Francesco ha infine invitato ad avere 'un atteggiamento coraggioso nella vita' perche' 'e' brutto lasciare la sedia vuota'. 'Ognuno puo' dire: io ho un posto, io ho un nome, io ho una missione', ha concluso il Papa.
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