(di Luciano Fioramonti)
Dagli anni Venti del Novecento alla
scena attuale, un viaggio nell' arte italiana e straniera lungo
un secolo in cui scorrono scuole, movimenti, stili e leggendo
questo lungo arco di tempo attraverso le 200 e più opere di 150
artisti. E' un tuffo nella modernità e nel panorama della
creatività contemporanea la mostra ''Pinakothek'a. Da Cagnaccio
a Guttuso, da Christo e Jeanne-Claude ad Arienti'', che a
Palermo fino al 30 marzo prossimo si snoda tra sezioni tematiche
e monografie nelle 18 sale dei tre piani di Palazzo Sant' Elia
presentando rarità e pezzi da novanta della collezione Elenk'Art
della famiglia Galvagno. I curatori Sergio Troisi e Alessandro
Pinto hanno dovuto lavorare duro e procedere a rinunce
importanti per scegliere tra il corpus di oltre 600 opere della
raccolta.
Il racconto procede in ordine cronologico muovendo dal
periodo con i lavori di Antonio Donghi Donghi, esponente di
spicco del Realismo Magico, e Cagnaccio di San Pietro, Carlo
Carrà, Fausto Pirandello, Mario Mafai, Francesco Messina. Al
piano nobile, dopo la sala dedicata interamente a Renato Guttuso
con una decina di opere anche di grandi dimensioni, la scena è
occupata dall' astrazione con gli artisti del Gruppo Forma 1 al
quale offrirono un contributo fondamentale i siciliani Carla
Accardi, Pietro Consagra e Antonio Sanfilippo, seguendone gli
sviluppi con i dipinti di Achille Perilli, Piero Dorazio e
Giulio Turcato. ''Alcune sale hanno un carattere museale -
osserva Trosi - con le opere di una collezione privata inusuale
per ampiezza di orizzonti, tra le più importanti in Italia''.
La passione del collezionista Francesco Galvagno, patron del
colosso del settore alimentare Elenka, si è allargata nel corso
dei decenni, permettendo di ricostruire per sezioni e tappe
aspetti fondamentali della scena artistica del Novecento. ''Tra
il 1952 e il 1954, ad esempio, lo storico dell' arte Lionello
Venturi patrocinò gli artisti del Gruppo degli Otto - spiega
all' ANSA il curatore -. In mostra il gruppo è documentato con
un' opera per ciascun artista, Afro, Birolli, Corpora, Moreni,
Morlotti, Santomaso, Turcato e Vedova. Credo che una tale
quantità di opere di questi otto protagonisti di quell' arco di
tempo non si possa ritrovare forse in nessun altro museo
italiano''. Il proprietario della collezione ha voluto
condividere anche con i suoi dipendenti la passione dell' arte
ereditata dal padre Antonino collocando alcune opere importanti
del Novecento nella sede dell' azienda, nella zona di Partanna
Mondello. ''La scelta delle opere cerca di rispettare il
criterio dell' omogeneità dei temi e delle scuole. Si è cercato
di rendere ogni sala corrispondente il più possibile a un
contesto'', rimarca Troisi.
Per gli anni Sessanta il viaggio parlano l'arte cinetica o
optical art (Victor Vasarely, Grazia Varisco e Paolo Scirpa); le
tele estroflesse di Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e Turi
Simeti; la Pittura analitica da Elio Marchegiani a Pino Pinelli
e il clima delle poetiche dell'oggetto testimoniato, tra gli
altri da Pino Pascali, Mario Schifano, Alighieri Boetti, Emilio
Isgrò e gli esponenti del Nouveau Réalisme, Christo, Arman e
César, Oppenheim, Nagasawa e Nitsch. Ecco le neo avanguardie e
la figurazione del secondo Novecento: i pittori moderni della
realtà (Antonio e Xavier Bueno, Gregorio Sciltian); Bruno
Caruso, presente con un ampio nucleo di opere, e l'indagine
sottile della luce condotta da Piero Guccione. Il secondo piano
è tutto del panorama contemporaneo e delle pagine già in parte
storicizzate come la Transavanguardia (Sandro Chia) e la romana
Officina San Lorenzo. Spazio è dedicato alla scena siciliana,
con la Scuola di Palermo (Alessandro Bazan, Francesco De Grandi,
Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza), Daniele Franzella, Francesco
Lauretta, Andrea Buglisi, Loredana Longo; alle ceramiche di
Bertozzi & Casoni e alle grandi fotografie di Massimo Vitali e
del tedesco Thomas Struth. La mostra, nata da un'idea di
Fondazione Sant'Elia, Città Metropolitana di Palermo ed Elenka,
è prodotta con la collaborazione di tre partner pubblici, il
Teatro Massimo, il Conservatorio Alessandro Scarlatti e
l'Accademia di Belle Arti di Palermo.
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