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Gabriele Basilico, Roma in 60 opere uno sguardo diverso

Gabriele Basilico, Roma in 60 opere uno sguardo diverso

La mostra a Palazzo Altemps a Roma, poi a Praga

ROMA, 11 dicembre 2024, 17:10

Redazione ANSA

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(di Mauretta Capuano) Gabriele Basilico, il grande maestro della fotografia italiana, famoso per il suo uso del bianco e nero, mostra uno sguardo diverso nel raccontare Roma n un confronto anche con il colore nel percorrere il Tevere e in un allestimento che mette a confronto passato e presente nell'esposizione al Museo Nazionale Romano- Palazzo Altemps.
    A cura di Matteo Balduzzi e Giovanna Calvenzi, 'Gabriele Basilico. Roma', si inaugura il 12 dicembre con 60 opere, dagli anni Ottanta ai progetti più recenti e oltre 250 provini originali provenienti dal suo archivio. Dalla Tangenziale Est a Porta Maggiore e le Mura Aureliane al Colosseo e l'Eur, la mostra, che si potrà vedere fino al 23 febbraio 2025, è un omaggio che la direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura, diretta da Angelo Piero Cappello, ha voluto offrire in occasione degli ottant'anni della nascita di Basilico avvenuta il 12 agosto 1944 a Milano, dove è morto nel 2013.
    "L'idea di questa mostra è quella di rappresentare una cifra stilistica di Gabriele Basilico che non è quella solitamente raccontata dalla storia della critica fotografica. Basilico è costretto in qualche maniera ad abbandonare quella icasticità del suo linguaggio e a mettere insieme la monumentalità archeologica e la monumentalità contemporanea. C'è addirittura nell'ultimo progetto la capacità di raccontare una Roma per immagini lungo il corso del Tevere e in questo caso non può fare a meno di raccontarla a colori perché quella in bianco e nero non avrebbe reso la stessa idea dinamica di una città che lungo il corso del Tevere e anche lungo il corso del tempo mette insieme le grandezze archeologiche e le grandezze contemporanee" spiega all'ANSA Cappello.
    Il percorso espositivo è suddiviso in due nuclei principali collegati da uno snodo di grande valore simbolico. La prima sala propone una selezione di immagini realizzate fino agli anni Duemila in un dialogo con l'esposizione permanente del museo. I temi spaziano dall'architettura razionalista alla compresenza di architettura civile e monumentale di età romana nel tessuto edilizio della città, fino a diverse sfaccettature del Colosseo.
    La parte centrale è dedicata all'archivio del fotografo, con 60 fogli originali dei provini alcuni con commenti e appunti dei sette progetti principali realizzati su Roma, per un totale di oltre 250 immagini. Nell'ultima parte, ci sono una selezione di opere più contemporanee e monumentali che creano una relazione diretta con lo spazio e i reperti del museo e l'unico lavoro a colori.
    "Delle 60 opere più di 15 sono di grande formato. Alcune sono inedite, stampate per la prima volta. È chiaro che abbiamo a che fare con una fotografia della modernità. Rispetto all'oggi dove le immagini sono digitali, fluide, è importante la lezione dello sguardo di Basilico che si posa e rimane sulle cose" dice Balduzzi. "Basilico anche a Roma compone ed è vitale" dice Davide Rondoni, presidente del Museo di Fotografia Contemporanea. "È stata una sfida. Basilico con Roma aveva un rapporto diverso rispetto alle altre città, ha avuto venti incarichi professionali tra il 1985 e il 2011. La mostra è un omaggio alla Città eterna, ma anche al suo lavoro" sottolinea Calvenzi all'anteprima della mostra.
    Grande narratore delle città, ne ha fotografate 150 nel mondo, Basilico ha a lungo frequentato la Città Eterna da cui era affascinato e dove ha avuto venti incarichi professionali tra il 1985 e il 2011, ma "con Roma ha avuto un rapporto diverso" sottolinea Calvenzi.
    L'allestimento in questo dialogo tra passato e presente "è la chiave narrativa.
    Amplia e completa il progetto espositivo la pubblicazione bilingue edita da Electa, che "non è il catalogo della mostra, ma contiene molte più opere perché l'idea era quella di fare non soltanto un'esposizione, ma uno studio su quanto e come Roma "impone" a Basilico di rettificare il proprio metodo. Per mostrare dall'interno il suo laboratorio, la ricerca che accompagna il risultato finale" spiega Cappello.
    'Gabriele Basilico. Roma' girerà poi all'estero , in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura. "La prima tappa è Praga. Poi dovrebbero esserci anche Londra e Istanbul" annuncia Cappello.
   

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