E' morto a 43 anni per un cancro al colon Chadwick Boseman (SCHEDA ANSA CINEMA), attore statunitense protagonista nel 2018 di 'Black Panther' della Marvel Comics. Boseman non aveva discusso pubblicamente della sua malattia, che gli era stata diagnosticata per la prima volta nel 2016, e aveva continuato a lavorare su grandi produzioni film di Hollywood. "È stato un onore nella sua carriera dare vita a Re T'Challa in Black Panther", si legge in una dichiarazione pubblicata sugli account social di Boseman. "È morto a casa sua, con la moglie e la famiglia al suo fianco", spiega il suo ufficio stampa.
Boseman è diventato il primo supereroe nero a ottenere un suo film indipendente nel franchise da record Marvel. 'Black Panther', ambientato nell'immaginario regno africano di Wakanda, è stato adorato dalla critica e dal pubblico diventando la prima pellicola tratta da un fumetto ad essere nominata per il miglior film agli Oscar e incassando oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo.
All'inizio della sua carriera Boseman ha interpretato le icone nere Jackie Robinson in '42' e James Brown in 'Get on up'. Recentemente è apparso in "Da 5 bloods" di Spike Lee e nel sequel di 'Black Panther' previsto per il 2022.
Morto Chadwick Boseman, non solo 'Black Panthers'. Ecco alcuni film
Boseman e' morto in casa a Los Angeles: ad accompagnarlo nell'ultimo viaggio, la giovane moglie Taylor, sposata di recente in segreto, e il resto della famiglia. Toccante la coincidenza, nel giorno in cui la Major League di baseball celebrava la figura di Jackie Robinson, il primo nero ad avere sfondato la barriera della razza nello sport nazionale americano e l'ispirazione di "42", il film che lo aveva fatto sfondare a Hollywood. Chadwick aveva sempre mantenuto il riserbo sulla diagnosi da quando, nell'anno in cui aveva vestito per la prima volta i panni di T'Challa nel film Marvel "Captain America: Civil War", si era ammalato.
Tra interventi chirurgici e sessioni di chemioterapia, oltre a "Black Panther" aveva girato "Marshall", sul primo giudice nero della Corte Suprema Thurgood Marshall e "Da 5 Bloods" di Spike Lee, fino all'ultimo "Ma Rainy Black Bottom" con Viola Davis, filmato la scorsa estate e che uscira' postumo. La morte di Boseman ha risuonato a Hollywood, ma anche nelle comunita' nere e nel mondo politico, agitati in questi giorni dalle proteste Black Lives Matter. "Ha fatto vivere la storia sul grande schermo", ha detto il reverendo Martin Luther King III, figlio del padre dei diritti civili, mentre il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden ha commentato che, "con le sue interpretazioni, ha insegnato che tutti possiamo essere supereroi". Anche l'ex presidente Obama lo piange:"Essere giovane, dotato e nero; usare quel potere per dare a loro eroi a cui guardare; e fare tutto questo essendo malato...che uso straordinario dei suoi giorni", ha scritto su twitter. La dedica di Hamilton
Chadwick aveva dedicato il suo ultimo tweet a Kamala Harris nel giorno in cui Biden l'aveva scelta come "running mate": "Ho il cuore spezzato", ha dichiarato lei, che aveva frequentato la stessa universita' afro-americana di Washington, Howard, dove l'attore aveva studiato una decina di anni piu' tardi. Al di la' degli altri ruoli di una carriera troppo breve, Boseman sara' ricordato soprattutto per "Black Panther". Tra passaparola del pubblico e recensioni stellari, file chilometriche fuori dalle sale e spettatori vestiti in costume africano, l'iconico film di Ryan Coogler cambio' per sempre la storia di Hollywood con un cast quasi interamente di colore, box office alle stelle e il primo film su supereroi candidato agli Oscar nella categoria piu prestigiosa. Chilometrici, dunque, i messaggi di cordoglio delle star del cinema nero, ma non solo: Ava DuVernay, Forest Whitaker, Chosen Jacobs e Samuel L. Jackson, Sharon Stone, Mariah Carey, Mark Ruffalo, il boss della Disney Bob Iger e il capo degli studi Marvel, Kevin Feige hanno reso omaggio a "un'anima gentile e un artista brillante", come ha scritto su Twitter Denzel Washington che, senza farlo sapere all'interessato, ne aveva riconosciuto il talento e pagato per mandarlo a Oxford a frequentare una prestigiosa scuola di recitazione.