Addio a Ruggero Deodato, autore di cult dell'orrore come l'iconico Cannibal Holocaust, controverso film considerato all'epoca il più agghiacciante della storia (finito anche in tribunale per la crudezza di alcune scene) e La casa sperduta nel parco. Il regista aveva 83 anni ed è deceduto a Roma. La notizia è stata data su Facebook da Sergio Martino, un altro protagonista di quella indimenticabile stagione. "Con Deodato - ha scritto - ho diviso una stagione bellissima di cinema. Abbiamo iniziato insieme un percorso parallelo che in questi di rivalutazione del nostro cinema, ci ha "goliardicamente" portato in giro per il mondo insieme". Seguendo le orme dei grandi maestri del passato come Roberto Rossellini e Sergio Corbucci, Ruggero Deodato è salito alla ribalta anche con I Ragazzi del Muretto, serie tv cult degli anni Novanta, ma soprattutto con la pellicola Cannibal Holocaust. Quest'ultima, uscita nel 1980, era caratterizzata da scene crude violente e reali uccisioni di animali che costarono al regista ben 4 mesi di carcere con la condizionale. Così conquistò nel corso della sua carriera anche l'appellativo di Monsieur Cannibal. La regia di Deodato ha influenzato registi come Quentin Tarantino, Oliver Stone e Eli Roth (ha recitato anche un cameo nel suo film del 2007 'Hostel: Part II'). Cannibal Holocaust raccontava della spedizione di un gruppo di antropologi nell'Amazzonia brasiliana, per documentare le abitudini di una popolazione che praticava il cannibalismo. Per l'epoca il film era estremamente violento e provocò numerose controversie e tentativi di censura. Diventò però anche per questo molto noto a livello internazionale e oggetto di culto di moltissimi appassionati. Del cineasta si ricordano molti film, da Gungala la pantera nuda a Ultimo mondo cannibale. E ancora, I predatori di Atlantide ma anche Inferno in diretta. Originario di Potenza, dove era nato il 7 maggio 1939, Ruggero Deodato ha fatto il suo ingresso nel cinema italiano come comparsa, divenendo poi regista e sceneggiatore. Inizialmente regista di commedie b-movie e polizieschi all'italiana (i cosiddetti poliziotteschi), si dedicò poi all'horror cimentandosi nel genere cannibal. Fu Roberto Rossellini a dargli la prima opportunità: con lui lavorò come aiuto regista per diversi film come "Il generale della Rovere" e "Viva l'Italia". Deodato ha lavorato anche con Sergio Corbucci (aiuto regista per "Gli onorevoli", del 1963, "Django", del 1966). Riccardo Freda, ma soprattutto con Antonio Margheriti. Negli anni successivi sarà la trilogia dei cannibali (Ultimo mondo cannibale, Cannibal Holocuast e Inferno in diretta) a consacrarlo al successo. Deodato ha sperimentato anche generi diversi, con "The Barbarians" e "Un delitto poco comune" thriller/giallo psicologico del 1988. Congiuntamente alla carriera cinematografica ha lavorato tanto anche per la televisione, dirigendo alcune serie televisive e spot pubblicitari. Negli anni Novanta è tornato proprio alla televisione per dirigere alcune fiction, tra cui "I Ragazzi del Muretto" e, con Bud Spencer, "Noi siamo angeli" e l'interessante "Padre Speranza". Nel 2016 Deodato ha presentato, in anteprima mondiale, al Lucca Film Festival il film 'Ballad in Blood'. Due anni dopo, nel 2018, ha rilasciato, sotto forma di storia illustrata (con i disegni di Miguel Ángel Martín) il soggetto del sequel mai realizzato di Cannibal Holocaust.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA