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Pieraccioni, 'un film per famiglie che non sembra neppure mio'

Pieraccioni, 'un film per famiglie che non sembra neppure mio'

In sala con 01 dal 18 gennaio in 450 copie Pare parecchio Parigi

ROMA, 16 gennaio 2024, 18:47

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Più favola che commedia, più sentimenti che battute: arriva dal 18 gennaio in sala con 01 Distribution l'ultimo film di Leonardo Pieraccioni, Pare parecchio Parigi, che qualcuno ha già ribattezzato Pare poco Pieraccioni. "Alle soglie dei sessant'anni - dice Pieraccioni oggi a Roma - mi andava di affrontare in maniera più analitica la famiglia e quelle acredini che sempre ci sono e che, volendo, si possono risolvere in dodici ore. Di film comici ne sono stati fatti tanti e il pubblico si è un pochino disaffezionato, così ho pensato a un film che non sembrasse neppure mio".

Pare parecchio Parigi, su soggetto scritto da Pieraccioni con Filippo Bologna, è liberamente ispirato ad una storia vera, quella dei fratelli Michele e Gianni Bugli che nel 1982 partirono con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi non uscendo quasi mai dal loro podere. "Il film è dedicato a loro - sottolinea ancora il regista toscano - e a tutti i sognatori". Questa la storia. Per esaudire il desiderio del vecchio padre molto malato (Nino Frassica) di fare un viaggio a Parigi con i figli, tre fratelli (Pieraccioni, Chiara Francini e Giulia Bevilacqua), che non si parlano da anni, fingono di partire con lui da Firenze a bordo di un camper, che non uscirà mai dai confini di un maneggio. Quel viaggio, messo in scena perché ai figli è stato proibito di allontanare il padre dalla struttura ospedaliera che lo ha affidato loro, diventerà un'irresistibile occasione per tentare di far riavvicinare i fratelli e cercare di riconciliarsi con il loro papà.

Cosa pensa Pieraccioni del politicamente corretto? "Credo sia una cosa fondamentalmente folkloristica e incredibile, ma che alla fine passerà. Vi faccio un esempio - dice il regista rivolto ai giornalisti -: il mio montatore, Patrizio Marone, a un certo punto mi ha detto: 'perché non togliamo quello scappellotto che dai a tua sorella, potrebbe dare fastidio'. Ma quello era solo uno scappellotto di chi si vuole bene, oggi purtroppo tutto può essere male interpretato ed è una bischerata". C'è la possibilità di fare un sequel dei Laureati trent'anni dopo? "Certo, la curiosità di andare a vedere che fine hanno fatto dopo trent'anni c'è sicuramente, vediamo, non si sa mai". E ancora Pieraccioni, parlando di questo film 'svolta' che arriva due anni dopo Il sesso degli angeli: "Pare parecchio Parigi era proprio il momento giusto di farlo e poi ne sono orgoglioso perché la mia figliola mi ha detto: 'hai fatto proprio un bel film'. Comunque confesso che io che ho paura dei sentimenti: in alcuni momenti mi sono davvero emozionato".

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