Più favola che commedia, più sentimenti che battute: arriva dal 18 gennaio in sala con 01 Distribution l'ultimo film di Leonardo Pieraccioni, Pare parecchio Parigi, che qualcuno ha già ribattezzato Pare poco Pieraccioni. "Alle soglie dei sessant'anni - dice Pieraccioni oggi a Roma - mi andava di affrontare in maniera più analitica la famiglia e quelle acredini che sempre ci sono e che, volendo, si possono risolvere in dodici ore. Di film comici ne sono stati fatti tanti e il pubblico si è un pochino disaffezionato, così ho pensato a un film che non sembrasse neppure mio".
Pare parecchio Parigi, su soggetto scritto da Pieraccioni con Filippo Bologna, è liberamente ispirato ad una storia vera, quella dei fratelli Michele e Gianni Bugli che nel 1982 partirono con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi non uscendo quasi mai dal loro podere. "Il film è dedicato a loro - sottolinea ancora il regista toscano - e a tutti i sognatori". Questa la storia. Per esaudire il desiderio del vecchio padre molto malato (Nino Frassica) di fare un viaggio a Parigi con i figli, tre fratelli (Pieraccioni, Chiara Francini e Giulia Bevilacqua), che non si parlano da anni, fingono di partire con lui da Firenze a bordo di un camper, che non uscirà mai dai confini di un maneggio. Quel viaggio, messo in scena perché ai figli è stato proibito di allontanare il padre dalla struttura ospedaliera che lo ha affidato loro, diventerà un'irresistibile occasione per tentare di far riavvicinare i fratelli e cercare di riconciliarsi con il loro papà.
Cosa pensa Pieraccioni del politicamente corretto? "Credo sia una cosa fondamentalmente folkloristica e incredibile, ma che alla fine passerà. Vi faccio un esempio - dice il regista rivolto ai giornalisti -: il mio montatore, Patrizio Marone, a un certo punto mi ha detto: 'perché non togliamo quello scappellotto che dai a tua sorella, potrebbe dare fastidio'. Ma quello era solo uno scappellotto di chi si vuole bene, oggi purtroppo tutto può essere male interpretato ed è una bischerata". C'è la possibilità di fare un sequel dei Laureati trent'anni dopo? "Certo, la curiosità di andare a vedere che fine hanno fatto dopo trent'anni c'è sicuramente, vediamo, non si sa mai". E ancora Pieraccioni, parlando di questo film 'svolta' che arriva due anni dopo Il sesso degli angeli: "Pare parecchio Parigi era proprio il momento giusto di farlo e poi ne sono orgoglioso perché la mia figliola mi ha detto: 'hai fatto proprio un bel film'. Comunque confesso che io che ho paura dei sentimenti: in alcuni momenti mi sono davvero emozionato".
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