"Con 54 anni di onorata storia e
tra le più belle avventure creative del mondo, quest'anno
rischiamo seriamente di annullare o compromettere le nostre
attività". Carlo Gubitosi, fondatore di Giffoni, con un post su
Instagram rilancia l'allarme per il futuro della rassegna
campana, che ormai non è più solo un festival cinematografico
per ragazzi, ma una manifestazione culturale a 360 gradi con
iniziative che si svolgono tutto l'anno.
"Non avrei mai voluto dirvi quello che sto per comunicarvi",
prosegue Gubitosi. "Vi spiego: i Fondi di Coesione del Governo
italiano e del Ministero che fa capo al ministro Fitto non sono
stati ancora assegnati alle Regioni del Sud e i finanziamenti
per la cultura e per le attività produttive della Cultura, come
Giffoni, fanno parte di questa linea finanziaria. Siamo ormai a
febbraio e non ci è dato di sapere quanto e quando la Regione
Campania potrà disporre di queste risorse". E, spiega Gubitosi,
"la programmazione, la scelta dei progetti, gli investimenti e
gli impegni si prendono tra novembre e gennaio. La complessità
di Giffoni obbliga questa tempistica". E così, continua, "una
delle più grandi aziende culturali del mondo, unica nel suo
genere, che ha portato benefici economici e sociali in un'area
priva certamente di tutto questo, si trova in una situazione di
sbandamento e di pericolose criticità. Il Sud merita rispetto,
abbiamo lavorato tutti per anni affinché la nostra creatività e
il nostro sapere potessero portare benefici ai cittadini, lavoro
per i giovani, benessere e felicità. Nel contempo abbiamo
dimostrato le grandi potenzialità culturali del Sud e della
Campania".
Gubitosi ricorda di aver già sollevato il problema: "sono
stato l'unico a metterci la faccia tra gli operatori culturali
del Sud". E rivolgendosi a chi lo segue sui social, conclude:
"Vi mobilito, facciamo sentire la nostra voce, azzeriamo le
conflittualità e i partitismi. Vi invito a commentare qui le
vostre reazioni, il vostro appoggio, l'amore che portate per la
mia modesta persona, per il mio team, per Giffoni e per il
Festival. I vostri commenti e condivisioni saranno utili per
uscire fuori da questa palude. Siamo cittadini italiani e la
nostra voce va ascoltata".
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