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Upon Entry, un film d'aeroporto con un ritmo da thriller

Upon Entry, un film d'aeroporto con un ritmo da thriller

In sala l'opera di Rojas e Vásquez con Alberto Amman

ROMA, 28 gennaio 2024, 11:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un film da camera, anzi da aeroporto questo Upon Entry (L'arrivo) a firma dei registi venezuelani Alejandro Rojas e Juan Sebastián Vásquez. Spazi ristretti per un interrogatorio fiume che appassiona come un thriller e ci parla di immigrazione, politica e America.
    Il film che sarà in sala dal 1 febbraio con Exit Media ha due protagonisti principali: Elena (Bruna Cusí), catalana e il venezualano Diego (Alberto Ammann noto per il personaggio di Pacho nella serie tv Narcos ).
    Lei è una ballerina e lui un urbanista che, dopo aver convissuto a Barcellona, decidono a un certo punto di fare fortuna negli Stati Uniti. Ma una volta arrivati a New York all'area immigrazione dell'aeroporto inizia per loro un inferno. Toni accusatori e guardie della dogana da Gestapo quelli che li interrogano lungamente sequestrandogli smartphone e relative password e privandoli di acqua e cibo.
    Un estenuante interrogatorio che entra sempre di più nel loro privato, le prime accennate proteste da parte di Diego si spengono davanti a una crescente paura rispetto a una situazione assurda e surreale.
    Che cosa ha da nascondere questa coppia? C'è del vero nei sospetti delle guardie di frontiera su Diego o è solo un modo di umiliare due poveracci che si trovano in una situazione di sudditanza? Alla fine si scoprirà, senza fare troppo spoiler, che le guardie aeroportuali avevano le loro ragioni e che l'incipit del film non era affatto casuale, ovvero una radio che sottolineava la volontà di Trump di costruire un muro contro l'immigrazione in Messico. Insomma, benvenuti negli States!
   

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