Un film da camera, anzi da aeroporto
questo Upon Entry (L'arrivo) a firma dei registi venezuelani
Alejandro Rojas e Juan Sebastián Vásquez. Spazi ristretti per un
interrogatorio fiume che appassiona come un thriller e ci parla
di immigrazione, politica e America.
Il film che sarà in sala dal 1 febbraio con Exit Media ha due
protagonisti principali: Elena (Bruna Cusí), catalana e il
venezualano Diego (Alberto Ammann noto per il personaggio di
Pacho nella serie tv Narcos ).
Lei è una ballerina e lui un urbanista che, dopo aver convissuto
a Barcellona, decidono a un certo punto di fare fortuna negli
Stati Uniti. Ma una volta arrivati a New York all'area
immigrazione dell'aeroporto inizia per loro un inferno. Toni
accusatori e guardie della dogana da Gestapo quelli che li
interrogano lungamente sequestrandogli smartphone e relative
password e privandoli di acqua e cibo.
Un estenuante interrogatorio che entra sempre di più nel loro
privato, le prime accennate proteste da parte di Diego si
spengono davanti a una crescente paura rispetto a una situazione
assurda e surreale.
Che cosa ha da nascondere questa coppia? C'è del vero nei
sospetti delle guardie di frontiera su Diego o è solo un modo di
umiliare due poveracci che si trovano in una situazione di
sudditanza?
Alla fine si scoprirà, senza fare troppo spoiler, che le guardie
aeroportuali avevano le loro ragioni e che l'incipit del film
non era affatto casuale, ovvero una radio che sottolineava la
volontà di Trump di costruire un muro contro l'immigrazione in
Messico. Insomma, benvenuti negli States!
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