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Choc da libro di Harper Lee, Atticus era razzista

Ecco la recenzione per l'ANSA di Alessandra Baldini

Ecco la recenzione per l'ANSA di Alessandra Baldini, corrispondente da New York, quando fu annunciato il  'nuovo' libro di Harper Lee, "Go Set a Watchman" tradotto in italiano "Va', metti una sentinella".

Frequentava il Ku Klux Klan e criticava le prime mosse del governo federale verso l'integrazione dei neri nella societa'. E' la rivelazione choc del nuovo romanzo di Harper Lee "Go Set a Watchman". Atticus Finch era razzista. Del libro, che nel mondo anglosassone uscira' il 14 luglio e in Italia da Feltrinelli il 19 novembre col titolo "Va', metti una sentinella", Guardian e Wall Street Journal hanno pubblicato ieri il  rimo, blando capitolo. Ma e' stato il New York Times, con il capo della sezione letteraria Michiko Kakutani, a far esplodere la bomba rivelando che, in quella che effettivamente e' una prima stesura di "Il Buio Oltre la Siepe" ambientata venti anni dopo, il padre della protagonista Scout si trasforma in un bianco bigotto, un segregazionista come certo allora, ma sotto sotto anche adesso, erano i bianchi del sud.

Per il lettore americano e' disorientante. L'Atticus che nel romanzo premio Pulitzer del 1960 divenne il simbolo dell'America contraria al razzismo difendendo un nero falsamente accusato di aver stuprato una donna bianca, in "Watchman" chiede alla figlia, che adesso si chiama Jean Louise: "Vorresti che i tuoi figli andassero in una scuola il cui livello e' stato abbassato per far posto ai bambini negri?". "Go Set a Watchman" e' ambientato negli anni Cinquanta, negli anni in cui la Corte Suprema aveva desegregato le aule scolastiche. L'Atticus eroe di venti anni prima condanna gli avvocati della Naacp (l'associazione dei neri americani) come una banda di opportunisti e cerca guai e etichetta i neri come "troppo indietro" per godere i pieni diritti della cittadinanza. 

"Watchman", il cui manoscritto e' stato "scoperto" in una cassetta di sicurezza solo di recente, e' stato scritto tre anni prima del romanzo del Pulitzer ed e' solo il secondo romanzo della Lee, che ha 89 anni e vive da reclusa in una casa di riposo dell'Alabama. Anticipando le reazioni di molti fan, l'editore HarperCollins ha osservato che il libro "esplora il tema del razzismo e i cambiamenti nel Sud negli anni Cinquanta, ma al suo centro e' la storia della crescita emotiva di una giovane donna che fa fatica a riconciliare una figura paterna amata con le sue opinioni piu' illuminate".

Lo sconcerto resta: Atticus, indelebilmente interpretato da Gregory Peck nel film del 1962, era l'uomo perfetto, il padre ideale, l'idealista che crede negli ideali di una giustizia uguale per tutti. Genitori chiamarono i loro figli Atticus come lui, giovani studiarono legge per imitarlo. Come conciliare questo modello con il vecchio artritico secondo cui "i negri qui sono ancora nella loro infanzia come popolo"? Secondo la Kakutani e' questa involuzione - o meglio l'evoluzione che in tre anni ha portato la Lee a rivedere il personaggio di Atticus - uno del motivi di fascino di "Watchman": "Mostra come una storia impacciata della delusione di una giovane donna di fronte all'intolleranza paterna e' diventata il romanzo simbolo dell'era dei diritti civili".  

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