J.D. Salinger ha lasciato "tanto materiale inedito che sarà pubblicato". Lo racconta il figlio Matthew Salinger, produttore e attore, in un affollatissimo incontro al Salone del Libro di Torino dedicato al centenario della nascita dell'autore de 'Il giovane Holden'. "Non c'è momento migliore per comunicare che mio padre ha continuato a scrivere per altri sette anni, dopo essersi ritirato dalle scene. Ho letto tutto il materiale che esiste e ho cercato di assemblarlo nel miglior modo possibile" spiega Matthew Salinger, che ha interpretato Capitan America, il suo ruolo più famoso.
"E' un materiale che voglio condividere, ma non uscirà sicuramente nei prossimi tre anni, diciamo entro il prossimo decennio. Sto cercando di muovermi più rapidamente ma cerco di essere molto attento e accurato" annuncia. E anche per sapere il contenuto dovremmo aspettare tanto: "Direi delle mie impressioni e sarebbe un torto sia nei confronti di mio padre sia verso i suoi lettori se rivelassi maggiori dettagli". Sul sistema di archiviazione del materiale "alcuni presunti biografi hanno scritto tanti dettagli. Ma la gente inventa le cose, mistifica. Avrei voluto che mio padre avesse un sistema di archiviazione migliore. Alcune cose le sistemava a modo suo" sottolinea. Il ritratto che il figlio fa dell'autore de 'Il giovane Holden' è quello di uno scrittore in cui c'era "un elemento religioso nel rapporto con i suoi lettori. Non voleva che le persone avessero preconcetti guardando un suo libro, non voleva fascette nelle copertine e neppure immagini hollywoodiane dell'autore".
Tanti gli episodi che potrebbe condividere per restituirci la figura di un "padre molto dolce e presente". In particolare Matthew ricorda "la sua attenzione quando ti guardava. I suoi occhi. Riusciva a capirti. Vedeva tutto e sapeva quando doveva lasciarti per conto tuo". Un uomo che "ascoltava le persone che ne avevano bisogno, ma solo se c'era un problema reale". Al figlio lo scrittore di culto per generazioni di lettori ha lasciato in eredità soprattutto una cosa: "Mi ha fatto capire che non basta essere intelligenti. Bisogna avere un cuore e lottare nella propria vita per trovare la saggezza. Trovatemi, diceva, la vera saggezza" racconta il produttore a cui sarebbe piaciuto scrivere e non è diventato scrittore. "Era una cosa ardua. Avevo questa presenza alle mie spalle, ma mio padre non è mai stato un ostacolo per me. Anzi, mi ha aiutato nella mia carriera. Mi dà fastidio quando i figli di persone famose si lamentano, per me è stato solo un onore avere un padre così. E' stato sempre molto presente nella mia vita, più dei padri dei miei amici" afferma.
E quando gli manca suo padre, Matthew Salinger fa quello che faceva lui: "Era la persona meno sola che conosco perché era circondato dai suoi libri. Ci passava dei giorni assieme. Lo faccio anche io. Quando è mancato ho riletto tutte le sue opere. E ora leggo tutti i giorni questo materiale non pubblicato e questo lo tiene in vita per me" racconta Matthew tra la commozione del pubblico.