(di Mauretta Capuano)
Mette tutta la sua energia nel
restare fermo Marco Carrera, 'Il Colibrì' del nuovo romanzo di
Sandro Veronesi, scelto come libro dell'anno dalla Classifica di
Qualità 2019 de 'la Lettura', pubblicato da La nave di Teseo. Ma
lo stare fermo di Marco, in un tempo come il nostro che da
sempre più valore al cambiamento, è un atto di coraggio. In
questa storia, ambientata a Roma e Firenze, sono tanti i fili e
le sospensioni reali e simboliche. Come il filo che sente di
avere attaccato alla schiena la figlia del protagonista, Adele,
avuta con la moglie Marina. La bambina manifesta questo disturbo
percettivo a tre anni i si isola. Il filo "per qualche ragione
nessuno lo vedeva, e quindi lei era costretta a stare sempre
attaccata al muro, per evitare che la gente ci inciampasse o ci
rimanesse intrappolata" racconta Veronesi. O come l'amaca, che
diventa la culla trasportabile in ogni luogo della piccola
Miraijin, la figlia di Adele che aveva trovato quel nome per la
sua bambina in una saga di manga giapponesi. Lei è tutto per il
nonno Marco e il nonno è tutto per lei che apre a un nuovo
mondo, a una nuova umanità, apre all'uomo del Futuro (che è il
significato del suo nome in giapponese), dopo i grandi dolori
che hanno segnato la vita del Colibrì. Dopo i tanti lutti, la
morte dei genitori, il suicidio della sorella Irene, che hanno
travolto Marco compreso quello per cui non è ancora stato
trovato un nome, la morte di un figlio. Una perdita innominabile
che Veronesi racconta facendoci entrare nell'incubo in pagine
scritte al ritmo del driiin di una telefonata che azzera la
vita.
Colibrì era il nome con cui la mamma chiamava il suo bambino
che non cresceva, che restava basso e minuto per un deficit
ormonale, corretto poi con una cura che non era stato facile far
accettare a Probo, il padre di Marco. Ma alla fine anche Luisa
Lattes, la donna che Marco ha sempre amato, che aspettava di
vedere d'estate, alla quale ha scritto tante lettere, lo
chiamerà colibrì dando in questo modo corpo a due opposti che
non si incontrano eppure si intercettano: il movimento, il
cambiamento e lo stare fermi, immobili . Due condizioni opposte
che hanno tenuto separati Marco e Luisa. Ma la vita cambia a
ritmo vertiginoso anche per chi crede di restare fermo, come
accade a Marco, che soffre anche per la lontananza del fratello
Giacomo, e nella cui figura, in un certo senso, si incontrano lo
spazio e il tempo.
Premio Strega 2006 con 'Caos calmo' diventato un film di
Antonello Grimaldi, con protagonista Nanni Moretti, Veronesi
ne 'Il colibrì' scende in modo potente alla radici di
quell'energia che annienta e fa rinascere, ci racconta in
un'architettura romanzesca perfetta la perdita e l'amore, il
destino e le scelte , la ricerca di se stessi, la psicoanalisi,
i sogni, i simboli con tante suggestioni e citazioni letterarie
di cui lo scrittore da ampio conto alla fine del romanzo che ha
una copertina gialla un po' fluo. La storia procede seguendo
gli episodi della vita di Marco e al centro ci sono la famiglia,
con tutte le sue mitologie, come la collezione di Urania del
padre, e l'amore che è anche contemplazione.
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