(di Francesca Pierleoni)
(ANSA) - ROMA, 01 APR - Il museo nella sua dimora sull'Appia
con mostra ad hoc (rimandata per l'emergenza coronavirus), il
film tv biografico con Edoardo Pesce andato in onda su Rai1 e il
12 aprile su Sky Arte il documentario 'Siamo tutti Alberto
Sordi?'. Sono fra i capitoli della celebrazione del centenario
della nascita del grande attore e regista (1920 - 2003). Ora è
la volta di 'Alberto Sordi segreto', il primo libro sulla vita
privata del grande attore scritto dal cugino Igor Righetti,
giornalista, autore, conduttore e docente di Comunicazione,
parente da parte della madre dell'attore Maria Righetti.
L'editore Rubbettino anticipa il debutto (inizialmente previsto
il 9 aprile): il volume, in attesa che le librerie riaprano, è
uscito online il 30 marzo, sul sito dell'editore con uno sconto
del 15% e con le copie autografate dall'autore nonché in
versione eBook in tutti gli eBookstore online.
Un viaggio di scoperta sul grande attore tra amori nascosti,
manie, passioni, rimpianti, confidenze su altri protagonisti del
cinema italiano (da Manfredi a Verdone) arricchito da foto
esclusive, alcune mai viste, provenienti dagli album di famiglia
di Righetti e da Reporters Associati & Archivi. Tra le
testimonianze nel libro (che ha la prefazione di Gianni Canova)
quelle di Patrizia De Blanck che ebbe con Sordi una love story
nei primi anni '70; del medico di famiglia e amico Rodolfo
Porzio; di vari cugini di Sordi e, fra gli altri, di Rino
Barillari, Pippo Baudo, Elena de Curtis (nipote di Totò),
Sandra Milo e Rosanna Vaudetti.
Un ritratto con molti sguardi intimi, dai drammi famigliari
alla riservatezza dell'attore sulle donne della sua vita. Non
mancano le curiosità come l'abitudine di farsi comprare i
vestiti dalla sorella Aurelia o la passione per la tavola: era
ghiotto di piatti semplici, pastasciutta (in particolare
spaghetti al pomodoro con le polpette), anguria e Nutella (che
metteva anche nel caffellatte). "Con la minestra di verdure
aveva un pessimo rapporto, dato che era il piatto che la madre
gli faceva spesso da bambino a causa delle ristrettezze
economiche. Non mangiava mai i funghi in quanto lo
terrorizzavano: li riteneva tutti velenosi".
Per Righetti, Sordi aveva il rimpianto di non essere stato
candidato dall'Italia agli Oscar: "Lui ci sperava ancora ad
averne uno. Ci raccontò che Charlie Chaplin lo aveva ricevuto a
83 anni. Alberto, invece, è morto a quasi 83 anni, ma l'ambita
statuetta non è mai arrivata". Anche per questo l'autore si è
attivato per far valutare all'Academy la possibilità di
attribuirgli un Oscar postumo.
In carriera Sordi non ha mai voluto interpretare politici,
perché "diceva che recitavano già loro e che sarebbe stata una
sovrapposizione inutile", spiega Righetti, che offre con il
libro anche il cd della canzone che ha dedicato a Sordi,
"Alberto nostro", della quale è compositore e interprete assieme
a Samuele Socci. Negli anni' 50, la Democrazia Cristiana "gli
chiese di fare il sindaco di Roma. Pur cattolico, declinò
l'invito. Altre proposte di entrare in politica le ricevette un
po' da tutti i partiti. Affermava che nell'Italia politica degli
ultimi anni ci fosse tanta mediocrità". E in un'intervista a
Donatella Baglivo aveva commentato la scelta di Berlusconi di
scendere in campo: "Non gli mancava nulla, era già un uomo di
potere, chi gliel'ha fatto fare?".
Patrizia De Blanck sottolinea come l'attore, gelosissimo del
suo privato, avrebbe preferito la sua casa andasse "a un
istituto religioso che accoglieva bambini privi di famiglia.
Questo era Alberto Sordi che ho conosciuto io". Tanti i
racconti (a smentire ancora una volta, la maldicenza girata per
anni, che fosse avaro) sulla sua grande generosità, come quello
di Sabrina Sammarini, figlia di Anna Longhi , alla quale Sordi
cambiò la vita, quando, da sarta negli Studi ex Safa Palatino,
la scelse per farle interpretare sua moglie in film come 'Dove
vai in vacanza?' e Il tassinaro': "Il signor Sordi aiutò tanto
mio fratello Maurizio, gravemente malato - - ricorda -. Era
molto presente ma voleva sempre restare nell'ombra. Sapeva che
mia madre aveva speso tutti i suoi guadagni per le cure di
Maurizio (...). A volte il signor Sordi la chiamava anche
soltanto per prendere un caffè o un tè da lui oppure, al
mattino, andavano in chiesa insieme". (ANSA).