Alla scrittrice francese Karine Tuil,
già Prix Interallié e Prix Goncourt des Lycéens, è stato
consegnato, il 9 settembre al Lido di Venezia, il prestigioso
riconoscimento Kinéo Arte e Letteratura 2021 per il suo romanzo
'Le cose umane', in corso di traduzione in 12 lingue, con oltre
350 mila copie vendute solo in Francia, appena uscito in
libreria per La nave di Teseo.
Da questo romanzo il regista Yvan Attal ha tratto l'omonimo film
con Charlotte Gainsbourg, Pierre Arditi e Mathieu Kassovitz,
presentato nella selezione ufficiale della 78/ma Mostra del
Cinema di Venezia.
Oltre all'autrice, all'evento sono intervenuti il direttore
generale ed editoriale de La nave di Teseo, Elisabetta Sgarbi,
il presidente della Nave di Teseo Mario Andreose e la presidente
del Premio, Rosetta Sannelli.
"Nelle faccende umane il nodo del bene e del male è
inestricabile... Il romanzo di Karine Tuil racconta con
esattezza di questo nodo. E lo fa a partire dal luogo dove, per
eccellenza, le ragioni devono essere prodotte: un processo. Le
prime pagine non sembrano neanche appartenere a un romanzo. La
sua aderenza ai fatti che vediamo svolgersi, i riferimenti alla
realtà, producono l'impressione che si tratti di un'inchiesta.
La giovane Claire Farel, che ritroveremo una ventina danni dopo
come una delle protagoniste, è stagista alla Casa Bianca insieme
a Monica Lewinski - non ho bisogno di spiegarvi chi è - e Huma
Abedin, che sarebbe diventata la più stretta collaboratrice di
Hillary Clinton e moglie di quel Anthony Weiner che bruciò la
sua carriera politica per il vizio di mandare foto di erezioni
alle sue amanti. Questo è il calco, da qui, da questo big bang
dell'Occidente si origina la vicenda de 'Le cose umane'. Tutto
esplode a partire da un unico detonatore: il sesso. Claire
diventa madre di Alexandre, Alexandre si mette nei guai per
quello che la vittima denuncia come uno stupro. Intorno le
famiglie si disintegrano e l'eros è padrone" spiega la
motivazione al premio firmata dalla scrittrice Elena
Stancanelli.
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