(di Mauretta Capuano)
E' un invito all'amore, ad "amare la
propria religione e gli uomini, che richiama il progetto per un
nuovo umanesimo del terzo millennio spiegato nel discorso di
Parigi e che riguarda la sopravvivenza del pianeta" il messaggio
che ci lascia Benedetto XVI nel libro postumo "Che cos'è il
Cristianesimo. Quasi un testamento spirituale" che sarà in
libreria il 20 gennaio per Mondadori.
A spiegarlo è il curatore del volume, il teologo, filosofo e
storico Elio Guerriero da cui è nata l'idea di questa antologia
che il Papa emerito, di cui si sono svolti oggi i funerali, ha
accettato. "Quando gli ho fatto questa proposta non ha solamente
accettato di fare l'antologia, ma ha partecipato attivamente
alla costruzione del volume. Benedetto XVI ha scelto la
divisione in capitoli, ha scritto nuovi testi di raccordo tra le
diverse tematiche e la prefazione nella quale spiega anche
perché voleva che questo libro uscisse dopo la sua morte" dice
all'ANSA Guerriero che firma la premessa in cui spiega la genesi
del volume.
"Mi chiese di pubblicare questo libro dopo la sua scomparsa
in seguito ai problemi sorti per il suo testo sul sacerdozio nel
libro fatto insieme al cardinale Robert Sarah, 'Dal profondo
del nostro cuore'. Ora a quel testo ha dato un'altra ampiezza e
compiutezza e ha ristrutturato un po' tutto. Benedetto XVI era
scottato dalle forti obiezioni che c'erano in Germania ogni
volta che lui interveniva. L'altro caso che lo aveva fatto
veramente soffrire era quello degli abusi con i quali
assolutamente non c'entrava" spiega Guerriero.
'Che cos'è il cristianesimo' raccoglie i testi scritti dal
Papa emerito durante la sua permanenza nel monastero Mater
Ecclesiae in Vaticano e molti scritti inediti e contiene i
capisaldi del pensiero di Joseph Ratzinger: l'importanza delle
radici del cristianesimo, il dialogo tra le religioni, il
rapporto tra cristiani ed ebrei. "Mi occupai del libro 'Ebrei e
cristiani' di Benedetto XVI in dialogo con il rabbino Arie
Folger, uscito nel 2019, che ebbe un certo successo.
Applaudirono all'iniziativa il rabbino capo di Vienna e il
rabbino capo di Roma Di Segni. Il Papa ricevette anche una
delegazione di rabbini e allora gli proposi di mettere insieme
gli scritti che ha pubblicato durante la sua residenza a Mater
Ecclesiae. Lui prese un po' di tempo e poi accettò. Abbiamo
deciso insieme di chiamarlo 'Che cos'è il cristianesimo'. Ci
sono tre temi particolarmente importanti che stavano a cuore al
Papa: il rapporto con l'ecologia, con la creazione. E' sempre
stato un simpatizzante dei movimenti ecologi. Il rispetto verso
gli anziani e quella venerazione che le religioni antiche
avevano per gli antenati, l'importanza di favorire il ricordo
dei propri parenti e amici che sono passati all'altra vita"
racconta il curatore.
"C'è un capitolo dedicato al rapporto con gli ebrei e con
l'Islam dove riemerge la questione di mantenere il rapporto con
la propria identità. Qui il discorso si allarga all'Europa che è
un'altra delle sue grandi tematiche, all'importanza di non
barattare le proprie origini cristiane, a non dimenticarle. C'è
un'assonanza con quanto sosteneva lo scrittore Abraham Yehoshua
che, poco prima della morte, diceva ai cattolici, soprattutto
italiani, fatevi sentire perché la vostra voce in politica è
molto flebile. Così il Papa emerito invitava a prenderci cura
del nostro pensiero cristiano e della nostra eredità".
Nell'antologia anche "un discorso significativo rivolto alla
Germania a non farsi prendere dall'antica tentazione perenne dei
tedeschi di primeggiare in ogni caso. La preoccupazione di
Benedetto XVI era che la Germania fosse tentata di mettere in
sordina le diversità tra le due confessioni, cristiana e
luterana o evangelica, in nome dell'unione politica e quindi
dell'essere più forte" spiega Guerriero che ha incontrato il
Papa Emerito l'ultima volta pochi mesi fa. "I testi sono tutti
scritti dopo le dimissioni del 2013. L'ultimo è dell'inizio
2022. Tra gli inediti alcuni riguardano il periodo precedente
alla pandemia. E' un libro nuovo che tratta le tematiche che gli
stavano più a cuore. C'è piena consonanza tra questo volume e il
suo testamento letto alle esequie da Papa Francesco questa
mattina. Benedetto XVI era capace di guardare verso il futuro"
conclude Guerriero che non sia aspettava una così grande
partecipazione ai funerali.
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