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Patrick Winn, 'un narcostato ha governo più stabile in Birmania'

Patrick Winn, 'un narcostato ha governo più stabile in Birmania'

L'autore di 'Narcotopia', storia di un popolo che vive di droga

ROMA, 30 novembre 2024, 13:23

Redazione ANSA

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(di Chiara Venuto) Tra le montagne della Birmania si nasconde uno Stato che non è riconosciuto dalle Nazioni Unite ma ha leggi proprie, strade, scuole e un esercito permanente. E, soprattutto, ha un'economia basata sul narcotraffico. Si chiama Stato Wa e la sua storia è raccontata in 'Narcotopia' (Adelphi), il nuovo libro del giornalista Patrick Winn, atteso a Roma il prossimo 7 dicembre a Più Libri Più Liberi insieme a Roberto Saviano, che ha scritto la prefazione alla versione italiana.
    "Il popolo Wa è uno dei più vilipesi e disprezzati dell'Asia, oltre che uno tra i più sottovalutati - spiega Winn all'ANSA -.
    Spesso i Wa vengono descritti come criminali e selvaggi, eppure hanno realizzato qualcosa che pochi raggiungono, di certo non molte minoranze etniche: un Paese tutto loro. Il loro Stato ed esercito sono più grandi di alcuni in Europa".
    In tanti nel mondo, però, non hanno mai sentito parlare di loro. Questo perché "ai leader Wa non interessa si sappia della loro esistenza - racconta -. Non cercano l'approvazione di nessuno. Ho scelto di raccontare la loro storia perché penso sia affascinante e perché credo sia importante farlo. La parte più difficile, chiaramente, è stata trovare persone Wa che volessero parlarmi di come funziona il loro mondo".
    La storia di questa nazione è iniziata durante la Guerra Fredda, quando "gli Stati Uniti, attraverso la Cia, sostenevano alcuni trafficanti di droga per spiare i comunisti - chiarisce il giornalista -. La Cia diede loro protezione legale e contribuì a sostenere la creazione del triangolo d'oro del narcotraffico, che si sviluppò negli anni '50 e '60 e iniziò a diventare veramente grande negli anni '80. Oggi lo Stato Wa è la forza dominante in questo triangolo". E, se "la politica Usa è cambiata e ora l'obiettivo è smantellare lo Stato Wa", è anche vero che "questa missione è fallita più volte. I Wa hanno vinto.
    E gli Usa ora cercano di escluderli dal sistema finanziario globale, si assicurano nessun Paese faccia amicizia con loro, che rimangano poveri e incapaci di avviare attività commerciali legittime".
    Per raccontare questa storia, Winn ha parlato con "ex agenti della Dea (l'agenzia federale antidroga statunitense, ndr) e della Cia, ma anche agenti thailandesi, birmani. E, chiaramente, il maggior numero possibile di persone Wa". Un viaggio che l'ha portato a conoscere "persone piacevoli e genuine da tutte le parti - commenta - ma anche crudeltà da ogni lato. Alla fine il lettore vede un mondo molto grigio, non bianco e nero".
    Quando si parla di narcotraffico, uno dei rischi per uno scrittore è quello di romanticizzarlo. C'è un mondo di libri e film in cui è stato fatto. "Le persone sono attratte dal traffico di droga perché è un'impresa ad alto rischio ma alta remunerazione - riflette Winn -. Se si sopravvive si possono ottenere grandi somme di denaro, potere, armi. Si tratta quindi di storie molto affascinanti, ad alta tensione. Tuttavia, non credo che chi legge il mio libro possa pensare si tratti di un gioco divertente o possa provare invidia per i trafficanti di droga. Il loro non è un bel modo di vivere".
    Sul futuro dello Stato Wa, Winn è sicuro. "Non andrà da nessuna parte - risponde -. Lo Stato Wa è profondamente legato alla Cina. Penso che la Cina continuerà a crescere e a diventare più potente, e così lo Stato Wa". Ma non solo. "In questo momento in Birmania è in corso una guerra civile e non sono sicuro che il governo militare birmano esisterà tra cinque anni - conclude -. Penso invece che lo Stato Wa sopravviverà per 50 anni o più. In un certo senso, quello Wa è il governo più stabile all'interno dei confini della Birmania. Forse è un'affermazione controversa, ma credo sia vera".
   

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