MILANO, 18 SET - "La parte del concerto dove mi sono sentita felice? Alla fine, quando arrivo all'ultimo brano possono succedere due cose: avvertire mortificazione perché ho fatto troppi errori o, come è successo questa sera finalmente, mi sono liberata perché ci tenevo a fare bene". Lo ha detto Emma ieri notte dopo il secondo dei due concerti che ha tenuto ad Assago. Sold out per entrambi gli appuntamenti,mentre il suo "Adesso" sta raggiungendo in questi giorni il doppio disco di Platino (per un totale di 13 in carriera . "Mi stavo facendo il culo da mesi, ci tenevo veramente tanto - ha ammesso - Alla fine ho detto 'è andata, va bene, ho sbagliato qualcosa ma...'".
Sul palco è salita anche Valentina Pitzalis, la donna sarda che si è salvata da un femminicidio ma è rimasta senza un braccio e con il volto sfigurato. Durante il concerto Emma le ha dedicato il brano" Io di te non ho paura" dedicato alle donne che hanno in qualche modo subito violenza. "Ero a Milano qualche mese fa ed ho ricevuto la telefonata di questa donna che voleva incontrarmi - ha raccontato ieri sera la cantante salentina -.
Quando è arrivata di fronte a me ho capito subito di cosa si trattava, mi ha regalato il suo libro che ho letto in due ore.
Questa donna mi ha chiesto aiuto. Mi ha detto "mi aiuti a salvare tante donne, fai squadra con me?". Io che non mi tiro mai indietro le ho detto di sì. è stata lei che è venuta a cercarmi. Pensavo che poterla portare sul palco poteva essere un'idea perché quando queste cose te le raccontano le persone che le hanno vissute, le raccontano senza filtri e si prova un effetto diverso, se ci sarà modo di fare altri progetti con lei lo farò". "Sono molto felice che Emma mi abbia dato questa opportunità di poter dire la mia davanti a così tante persone...perché io sono una sopravvissuta, ho sconfitto la morte e mi sono rialzata - ha detto Valentina sul palco -. Una morte orribile che qualcuno che diceva di amarmi avrebbe voluto per me. Ma io sono stata più forte e ho vinto e adesso cerco di aiutare e salvare tutte le donne che come me ogni giorno subiscono violenza verbale o fisica. E non mi vergogno per il mio aspetto....chi deve vergognarsi è chi ti riduce così!!! E chiedo alle istituzioni di essere più presenti, di tutelare le donne da subito ,appena denunciano una violenza e non aspettare che rischino la vita per farlo".(ANSA).