/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Muti, non cambio libretto di Verdi, non si imbiancano i sepolcri

Muti, non cambio libretto di Verdi, non si imbiancano i sepolcri

Al Regio di Torino dirigerà Un ballo in maschera per sei recite

TORINO, 13 febbraio 2024, 19:01

di Amalia Angotti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

-     RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Non cambio i testi ai libretti d'opera. Non dobbiamo ipocritamente imbiancare i sepolcri, non è cambiando la Storia che si aiutano i giovani". Riccardo Muti spiega la sua idea sulla cancel culture al Teatro Regio di Torino, durante la presentazione di Un ballo in maschera, capolavoro di Giuseppe Verdi, in scena per sei recite da mercoledì 21 febbraio a domenica 3 marzo. Il nuovo allestimento è firmato da Andrea De Rosa, direttore del Tpe Teatro Astra di Torino. Protagonisti del capolavoro verdiano sono Piero Pretti come Riccardo, Luca Micheletti nel ruolo di Renato e Lidia Fridman, Amelia.

"Io e il regista De Rosa abbiamo deciso di non cambiare neppure una parola, siamo stati fedeli al testo di Un ballo in maschera. Dobbiamo correggere il passato, ma nessuno può cancellarlo anche se crudele o sporco. Dovremmo cancellare la maggior parte dei libretti. Nessuno può andare in un museo e ritoccare un'opera d'arte con cui non è d'accordo", osserva Muti che già in passato aveva fatto scelte analoghe. Per il grande direttore d'orchestra "bisogna evitare gli slogan e cercare il dialogo. Soprusi, orrori ne vediamo ogni giorno. Cerchiamo l'armonia, la bellezza in un mondo che sta precipitando. Dobbiamo portare in scena anche gli errori del passato perché i giovani possano correggerli, evitarli e trovare la direzione giusta". Per Muti quello al Regio di Torino è un ritorno, il terzo, dopo Così fan tutte di Mozart, presentato in streaming nel marzo 2021, e Don Giovanni di Mozart, del novembre 2022. Al suo fianco ci sono il regista De Rosa, il sovrintendente Mathieu Jouvin, il sindaco Stefano Lo Russo, il direttore artistico Cristiano Sandri, e il presidente di Reale Mutua, Luigi Lana. "Sono qui perché ho un ottimo rapporto con questo teatro, con il sovrintendente e il sindaco. È un teatro dove è piacevole lavorare" spiega Muti che ricorda di avere diretto per la prima volta Un ballo in maschera nel '70 con Richard Trucker, uno dei tenori preferiti di Paganini. "Quel mondo è finito, ma in questo teatro l'ho ritrovato. È successo, la prima volta, la seconda, la terza".

Non mancano gli aneddoti e un po' di autobiografia. "Non sono riuscito a prendere una laurea perché troppe cose insieme non si possono fare. Mio padre mi diceva sempre di prendermi un pezzo di carta. Purtroppo è morto e non ha potuto vedere che di lauree ad honorem ne ho preso 23. Con la ventitreesima mi è venuto qualche dubbio, ho pensato che forse non avessero altri a cui darla", ha scherzato il direttore d'orchestra. C'è l'orgoglio per essere stato scelto per l'esecuzione il 7 maggio della Nona di Beethoven a Vienna per il bicentenario: "Per me è un motivo d'orgoglio anche perché per i 300 anni non sarò disponibile, ma è un riconoscimento all'Italia, alla scuola italiana". L'attesa per la prima di Un ballo in maschera è grande. In due ore, fra le 13,30 e le 15,30 di oggi, sono stati venduti tutti i biglietti per l'Anteprima Giovani, riservata agli under 30, in programma lunedì 19 febbraio alle 20.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza