"Non mi aspettavo un'accoglienza
così calorosa. Spero di tornare presto a Recanati per
trascorrere qualche giorno tra queste meravigliose persone in
una città così piena di musica e cultura". Rajna Kabaivanska,
star della lirica internazionale, ha accolto con commozione il
Premio Internazionale alla carriera 'Gigli d'Oro', che le è
stato consegnato il 30 novembre a Recanati. Un rito che, dal
1996, si rinnova ad ogni 30 novembre, giorno della morte del
grande tenore recanatese Beniamino Gigli (nel 1957, ndr) e che
quest'anno è stato all'insegna del fascino senza tempo di
Kabaivanska, ricevuta per la prima volta a Recanati.
Il Premio, storicamente organizzato e promosso dalle
Associazioni 'Beniamino Gigli' e 'Controvento APS', con il
patrocinio comunale e quello della Provincia di Macerata, è
ritornato a svolgersi nell'Aula Magna del Comune, dove peraltro
troneggia un prezioso pianoforte appartenuto proprio a Gigli, a
testimonianza del forte valore culturale ed istituzionale del
riconoscimento, come ha evidenziato il sindaco Emanuele Pepa,
che nel suo discorso non ha mancato di ricordare la figura del
suo ideatore, il maestro, nonché nipote di Gigli, Luigi
Vincenzoni: "Grazie alla sua intuizione, oltre a mantenere vivo
il legame tra Gigli e la sua città natale Recanati, oggi
celebriamo non solo il talento degli artisti premiati, ma anche
il valore eterno della Musica come ponte tra le generazioni".
Come quello che si è creato ieri tra Rajna Kabaivanska e le
giovani promesse della lirica che si sono esibite nel corso di
una serata di grande intensità culturale ed umana: il soprano
Iolanda Massino, il mezzo soprano Baia Saganelidze, il tenore
sedicenne Marco Mancuso (a cui la Kabaivanska ha chiesto
scherzando la carta d'identità). Tutte voci di cui si sentirà
certamente parlare in futuro. Il tutto con l'accompagnamento
sapiente del maestro Riccardo Serenelli al pianoforte, sempre
una garanzia per la sua profonda conoscenza del repertorio.
Momenti toccanti si sono avuti con l'abbraccio di Rajna
Kabaivanska ad Andrea Silvestrelli, che negli anni '80 cantò nel
coro che con lei si esibiva nella Tosca portata in scena a Jesi
e che ieri pomeriggio ha entusiasmato la platea con la sua
importante voce, accompagnandosi con la fisarmonica
nell'esecuzione di un brano composto dal maestro Andrea
Simonetti. La stessa Kabaivanska ha raccontato aneddoti legati
alla sua vita e al suo percorso artistico, iniziato a soli 16
anni come cantante per l'esercito bulgaro.
Sempre preziosa, infine, la presenza della voce di Luca
Violini, che ha toccato le corde del pubblico leggendo alcuni
stralci delle interviste rilasciate nel tempo dalla Kabaivanska,
'raccontata' ieri anche attraverso gli scatti fotografici di
scena, realizzati da Gianfranco Lelj nel corso della lunga e
straordinaria carriera del soprano. Padrone di casa, Pierluca
Trucchia, presidente dell'Associazione Beniamino Gigli. Rajna
Kabaivanska ha ricevuto una medaglia d'oro realizzata dalla
gioielleria recanatese Il Crogiolo e corredata da una pergamena
realizzata a mano dal maestro amanuense Malleus. Prima di lei,
il Premio 'Gigli d'Oro' è stato consegnato celebrità del calibro
di Fabio Armiliato, Pietro Ballo, fino a Josè Carreras,
vincitore del Premio nel 2022, giunto anche lui all'epoca
personalmente a Recanati per il ritiro.
Il Premio 'Gigli d'oro' è supportato anche da diversi i
partner privati, quali ClinicaLab, Enac, Il Crogiolo,
LimphoCare, Medialux e Tecnostampa.
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