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Zalone torna a teatro, dai migranti a Putin, non temo polemiche

Zalone torna a teatro, dai migranti a Putin, non temo polemiche

Meloni? Mi ha colpito la sua capacità di comunicazione

FIRENZE, 07 novembre 2022, 17:55

dell'inviata Angela Majoli

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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C'è la storia "di una signora che voleva adottare una famiglia ucraina, ma era disperata perché erano finite: alla onlus le avevano detto che erano rimaste solo quelle siriane. E' quell'ipocrisia un po' borghese che ci ha pervasi a febbraio". Ma anche quella "di una famiglia arcobaleno che adotta un bambino in un orfanotrofio di Predappio: come andrà a finire?". E poi la questione migranti, "il tema dell'integrazione affrontato con il punto di vista di Mendel, padre della genetica". La guerra, "con un Putin inedito, tra una citazione del Grande dittatore di Chaplin e il dialetto bitontino, o meglio un grammelot tra gli accenti pugliesi di provincia che assomiglia al russo". Il tema delle donne, "con una parte di sano maschilismo, perché abbiamo al governo una donna e il pubblico apprezza tantissimo". E il nuovo esecutivo? "Non ho visto la tv, preparavo lo spettacolo. Di Giorgia Meloni mi ha colpito positivamente la capacità di comunicazione".
    Guizzo dissacrante, sberleffo politicamente scorretto, dopo il successo a Sanremo con la favola anti-omofobia e la parodia del virologo preoccupato per la fine della pandemia, Checco Zalone torna ad abbracciare il pubblico nei teatri e nei palazzetti di tutta Italia con il nuovo one man show, Amore + Iva, scritto con Sergio Maria Rubino e Antonio Iammarino, che debutta domani a Palazzo Wanny a Firenze, per toccare poi Bologna, Conegliano, Trieste, Ravenna, Torino e gli Arcimboldi di Milano per tre settimane nel periodo natalizio. Prodotta da Arcobaleno Tre e MZL, con l'organizzazione generale di Lucio e Niccolò Presta, la tournée - che riporta in scena l'attore a undici anni dal Resto Umile World Tour e andrà avanti per un anno - ha già toccato i 100 mila biglietti venduti solo sulla piattaforma Ticketone. "È un ted questo spettacolo: parlo di adozioni, diritti civili, temi scottanti. Non ci si annoia. Non temo le critiche, mi aspetto le polemiche sui social: peraltro sui social non ci sono, ma ho capito che questo alimenta il dibattito", racconta Zalone incontrando la stampa a Firenze alla vigilia dell'esordio. "Se ho mai sofferto per le polemiche? Una volta sola, quando ho fatto l'imitazione di Misseri e me ne sono pentito: forse ho sbagliato, era eccessiva. Da lì ho imparato a limitarmi, tracciando una linea di confine tra ciò che è simpatico e ciò che è inopportuno".
    L'amore ha un prezzo, suggerisce il titolo? "Sarei volgarissimo: l'amore ha diversi prezzi", sorride Luca Medici.
    "In realtà ho preso a prestito una frase di John Lennon, l'amore che dai è pari a quello che ricevi: insomma è una partita di giro". Rispetto al Resto Umile World Tour, "oggi è molto più difficile trovare prede, risultano meno interessanti i personaggi che si danno ai social. Allora l'apice era l'imitazione di Saviano, che in quel momento lì era intoccabile.
    Oggi non è più così, è difficilissimo far ridere senza risultare banale, scontato", sottolinea. E dribbla ancora le domande sul nuovo governo: "Spero che renda il mio lavoro più interessante.
    Quando Berlusconi era in auge, ha dato da magiare a tantissimi.
    Spero che ci sia un nuovo Berlusconi... mi aspetto tanto". Ai giovani strizza l'occhio con il personaggio di Ragadi, il poco ricco visto anche all'Ariston, "ma ho riso tantissimo anche sul maestro Muti: passo le notti a guardare su Rai5 le sue lezioni, vola molto in alto però".
    Recordman degli incassi cinematografici con oltre 220 milioni raccolti con i suoi film (Cado dalle nubi, Che bella giornata, Sole a catinelle, Quo vado? e Tolo Tolo), Zalone interviene anche sulla crisi del nostro cinema al botteghino: "Non sono andato a vedere film italiani. Certo, si sono moltiplicate le piattaforme, probabilmente i contenuti non sono all'altezza dei contenitori: mia madre, settantenne analogica, va con nonchalance su Prime o su Netflix. Ma sono cazzi loro, ora mi occupo di teatro".
    Da "pianista mancato" ("Non possiedo beni di lusso, tranne un pianoforte che - ride - abbiamo solo io e Pippo Baudo") sul palco proporrà anche canzoni inedite: "Ho preso spunto da Vincenzina e la fabbrica di Jannacci e ho pensato alle attuali Vincenzine, le influencer attaccate al telefonino: è nata così Vincenzina e lo smartphone". E poi "Arteriosclerosi: è la storia di due persone di ottant'anni che rinnovano ogni giorno il loro amore perché non si riconoscono. L'avevo scritta per Celentano e Mina, non so perché non l'hanno voluta cantare". Niente bis, però, a Sanremo: "Pagherei perché tornasse al festival, ma non lo farà", assicura Lucio Presta.

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