(ANSA) - ROMA, 10 GEN - UMBERTO ECO, IL FASCISMO ETERNO (LA NAVE DI TESEO, PP 51, EURO 5). E' un invito a "non dimenticare", a non dare mai nulla per acquisito e superato, quello che viene da Umberto Eco nel testo che ha dedicato a 'Il fascismo eterno'.
Cinquanta pagine per ricordarci che "L'Ur-Fascismo", come lo chiama Eco, "è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili".
Pubblicato in prima edizione nel 1997 in 'Cinque scritti morali, il volumetto arriva in libreria l'11 gennaio per La Nave di Teseo, sulla scia della stessa operazione fatta in Francia durante le ultime elezioni presidenziali.
"In Francia Grasset ha pubblicato Il fascismo eterno in occasione delle scorse presidenziali, quando aleggiava lo spettro di Marine Le Pen. Ha portato bene, in Francia, mi pare" dice all'ANSA Elisabetta Sgarbi, direttore generale ed editoriale de La nave di Teseo, che ha fondato con Umberto Eco, morto nel 2016. Il problema è proprio che "L'Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l'indice su ognuna delle sue nuove forme - ogni giorno, in ogni parte del mondo" scrive l'autore de 'Il nome della rosa'. "Questo pamphlet di Eco ci insegna che il fascismo non è stato soltanto un momento storico vissuto dall'Italia e dall'Europa nel secolo scorso, ma un rischio costante delle nostre società. L'attualità politica, in Italia e in Europa, ci dimostra quanto questa riflessione di Umberto Eco sia fondata e necessaria. E' un libro che dovrebbe andare in tutte le scuole, perché insegna a ragionare sul senso della storia e sulla importanza della memoria. Ed è giusto ripubblicare 'Il fascismo eterno' proprio in prossimità del Giorno della Memoria" spiega la Sgarbi.
Lo scrittore, filosofo e semiologo indica i possibili archetipi dell'"Ur-Fascismo" o "fascismo eterno" e fra quelli che elenca ce ne sono molti che possono anche contraddirsi reciprocamente. Fra le caratteristiche dell'Ur-Fascismo, il culto della tradizione, dell'azione per l'azione che porta a considerare la "cultura sospetta quando viene identificata con atteggiamenti critici", il disaccordo visto come tradimento, la paura della differenza, l'ossessione del complotto e l'appello alle classi medie frustrate. "Nel nostro tempo, in cui i vecchi 'proletari' stanno diventando piccola borghesia (e i Lumpen si autoescludono dalla scena politica), il fascismo troverà in questa nuova maggioranza il suo uditorio" scrive Eco che aveva pensato questo testo, come lui stesso racconta, "per un pubblico di studenti americani ed era stato pronunciato nei giorni in cui l'America era scossa per l'attentato di Oklahoma City, e la scoperta del fatto (per nulla segreto) che esistevano negli Stati Uniti organizzazioni militari di estrema destra".
L'Ur-Fascismo, avverte Eco, parla la "neolingua" le cui forme non si trovano solo nei testi scolastici nazisti o fascisti dal lessico povero e la sintassi elementare per limitare gli strumenti per il ragionamento complesso e critico, ma anche in un popolare talk show. "Libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai.
Che sia questo il nostro motto: 'Non dimenticate'" sottolinea Eco che cita Roosevelt, ricorda il mattino del 27 luglio 1943 quando gli venne detto che il fascismo era crollato e Mussolini era stato arrestato e chiude questo testo con una poesia di Franco Fortini.