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Onorabilità e stipendio,la disciplina Renzi. Nodo 'quote rosa'

Il 13 scade termine per prime candidature

Non è solo una questione di soldi ma anche una questione d'onore, anzi "onorabilità", la partita che Matteo Renzi giocherà la prossima settimana sulle nomine dei vertici delle società controllate dallo Stato. Stretto fra il tetto agli stipendi dei manager di Stato, che non devono superare i 311.000 euro lordi (ma il limite non vale per i gruppi quotati in Borsa o che emettono strumenti finanziari quotati come Cdp, Ferrovie e Poste), e fra le nuove norme sull' "onorabilità" dei loro amministratori, che portano ad escludere i rinviati a giudizio e i condannati di primo grado per alcuni reati sensibili; il premier dovrà formare la sua lista di uomini. Uomini che guideranno e decideranno le politiche economiche di aziende che da sole muovono una quota determinate del Pil e contribuiscono in maniera significativa a determinare la strategia economica del Paese e ad attuare la politica industriale del Governo. Dietro al risiko dei nomi la domanda è: quanto e come il premier vorrà e potrà innovare, stretto com'e' dai limiti appena detti (e sacrosanti) che L'Italia si è imposta.

Il jolly potrebbe essere ancora un'altra regola voluta da Mario Monti, quella delle "quote rosa" nei consigli di amministrazione delle società pubbliche. Un nome femminile (ma finora se ne sono sentiti pochi) potrebbe risolvere l'impasse di molte posizioni. Le aziende pubbliche, aveva detto Renzi circa un mese fa, "devono avere anche nelle posizioni apicali la presenza di donne manager" questa potrebbe essere l'occasione per farlo. Tanto più che questo è il primo spoil system del centrosinistra dopo 12 anni.

Non resta che attendere. In base alle regole per la presentazione delle candidature e alla prassi, la lista dei nomi per guidare Eni, Enel, Terna, Finmeccanica e forse anche Poste dovrebbe uscire entro domenica 13 aprile, ma più probabilmente il Tesoro deciderà di rendere pubblici i nomi sabato o lunedì. Secondo quanto previsto, Eni e Finmeccanica sono le prime società per cui il Tesoro dovrà presentare le candidature. Il termine si calcola in base alla data fissata per l'assemblea dei soci. Eni ha previsto l'assemblea per l'8 maggio Finmeccanica per il 9. 25 giorni prima, gli azionisti (quindi il Tesoro) che ne hanno diritto devono presentare le liste dei propri candidati. Si arriva al 13 aprile per Eni e al 14 aprile per Finmeccanica. Enel ha fissato la sua assemblea il 22 maggio e Terna il 27 maggio, per queste le candidature potrebbero ritardare ma, di prassi, il Ministero dell'Economia e delle Finanze rende pubbliche in contemporanea le candidature alle società più importanti. Le due società incaricate di selezionare i candidati (la Spencer Stuart e Korn Ferry) avrebbero già incontrato Pier Carlo Padoan per sottoporgli la prima scrematura di candidature, queste devono poi essere valutate da un Comitato di garanzia del Tesoro.

Dopo questo primo cambio della guardia, in primavera sono in scadenza i consigli di Ferrovie di altre 14 società controllate dal Tesoro, tra queste L'Enav, l'Istituto Luce - Cinecittà, il Poligrafico, la Rete Autostrade Mediterranee più altri 35 consigli di società controllate indirettamente tra queste le 13 società del gruppo Fs e l'Anas (Per la Cassa Depositi e Prestiti invece il rinnovo è recente e dovrà passare ancora qualche anno). Ma scadono anche i consigli sindacali di 10 controllate e di 50 controllate indirette. Insomma il numero delle poltrone oscilla da 400 a 600, sono una cifra notevole e un'occasione per esercitare un po' di spending review.

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