Parte il dopo Moretti alle Ferrovie dello Stato.
Il Tesoro, che è azionista unico del Gruppo, ha scelto l'economista Marcello Messori come nuovo presidente e Michele Mario Elia come amministratore delegato. E' stato anche interamente rinnovato il consiglio di amministrazione, che si allarga e diventa più rosa. Il cda, infatti, è stato infatti ampliato da 5 a nove consiglieri, con una forte componente femminile (4 donne). Dopo due settimane di stallo, con 4 assemblee andate a vuoto, finalmente fumata bianca.
L'assemblea ha infatti trovato la quadra sul nuovo vertice, dopo giorni di indiscrezioni su un presunto braccio di ferro tra il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan e il titolare delle infrastrutture Maurizio Lupi. Il successore di Moretti è l'a.d. della Rete ferroviaria Elia, il candidato interno, la scelta di continuità . Elia, ingegnere elettrotecnico, barese (di Castellana Grotte), classe 1946, in Ferrovie dal 1975 e dal 2006 a.d. di Rfi, è stato nominato nel cda, e le deleghe di a.d. gli verranno conferite formalmente nella prima riunione del consiglio che sarà già oggi pomeriggio. E sempre oggi potrebbe arrivare il nome del suo successore in Rfi.
Elia ha comunque già anticipato le proprie linee guida: la priorità per le Ferrovie "è andare avanti con il piano industriale che è stato presentato, questo per noi è un must", ha detto oggi a margine di un convegno, prima ancora di sapere l'esito dell'assemblea. Soddisfatti i sindacati, che apprezzano il segnale di continuità . Con il leader della Cisl che rispolvera un tema sempre attuale, quello della separazione della Rete, dicendo no allo spezzatino, indicando la necessità di "mantenere la forza delle Fs".
Ma a cambiare a Piazza della Croce Rossa è anche il presidente e l'intero consiglio di amministrazione. A prendere il posto di Lamberto Cardia, in Ferrovie da tre anni, è l'economista Marcello Messori, biellese, 64 anni, direttore della Luiss School of European Political Economy. Il Tesoro ha anche deciso di allargare il cda da 5 a nove membri, di cui quasi la metà donne: Messori, Elia, Daniela Carosio, Vittorio Belingardi Clusoni, Giuliano Frosini, Gioia Ghezzi, Simonetta Giordani, Federico Lovadina, Wanda Ternau. L'ampliamento del consiglio sembra rispondere alla necessità di aprire il Gruppo ad una governance più in linea con le altre grandi società , anche in vista della possibile privatizzazione e quotazione del Gruppo, che potrebbe avvenire l'anno prossimo.
Il nuovo cda "dovrà lavorare nella direzione della continuità e delle nuove competenze che permettono di andare verso il futuro", ha detto il ministro dei trasporti Lupi, indicando anche la prospettiva "da verificare insieme con il nuovo cda di una privatizzazione intelligente, non nel senso di privatizzare le Ferrovie ma come con Poste di collocarne in borsa un pezzo".