Poco più di mezzo milione di persone con un reddito medio inferiore ai mille euro al mese: i lavoratori con contratto a progetto, rapporto che il Governo punta a eliminare con la riforma del lavoro secondo quanto annunciato dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in Italia sono un piccolo esercito fatto prevalentemente di donne con compensi molto bassi.
Secondo l'ultimo rapporto dell'Inps riferito al 2013 i collaboratori a progetto sono 502.834, 266.925 dei quali donne con un reddito medio per l'anno considerato da collaborazione di 10.218 euro (un terzo di quello riferito ad altri collaboratori come la categoria dei sindaci di società e degli amministratori di condominio). Per le donne il reddito medio è poco meno della metà di quello degli uomini con 7.035 euro denunciati nel 2013 contro i 13.820 medi degli uomini.
Nel complesso i collaboratori iscritti alla gestione separata dell'Inps sono 1.259.498 (-11,7% sul 2012) in grande prevalenza collaboratori a progetto (502.834) e sindaci e amministratori (506.354). Oltre il 90% dei collaboratori complessivi (1,1 milioni su 1,25 milioni) ha un solo committente. Il contratto a progetto è nato nel 2003 con la legge Biagi per sostituire il contratto di collaborazione coordinata e continuativa (il cosiddetto co.co.co) introdotto in Italia dal pacchetto Treu nel 1997.