Un groviglio di acronimi e sigle in inglese rende ancora più complicato capire la crisi bancaria: eccome come districarsi fra Npl, bad loans e direttive europee.
- AUTORITA' DI VIGILANZA. Vigilano sulle banche per la stabilità finanziaria e la tutela del risparmio. Tradizionalmente della Banca d'Italia, dal 2015 quel ruolo è stato assunto dalla Bce per le banche maggiori, lasciando a Via Nazionale la vigilanza sulle banche di minori dimensioni.
- BAD BANK. E' la soluzione adottata da altri paesi, a partire dalla Spagna, per liberare i bilanci delle banche da prestiti non rimborsati. Si crea un veicolo societario, cui si cede il portafoglio dei prestiti più rischiosi che saranno poi rivenduti sul mercato.
- GOOD BANK. E' la banca ripulita dagli attivi tossici ceduti. Al momento le quattro good bank su cui sono puntati i riflettori sono le 'nuove' CariChieti, CariFerrara, Banca Etruria e Banca Marche.
- BRRD. E' la direttiva europea del 2014, entrata in vigore quest'anno. Prevede che i fondi pubblici possano essere impiegati per ristrutturare una banca solo dopo il bail-in.
- BAIL-IN. E' un salvataggio 'dall'interno', vale a dire una ristrutturazione della banca fatta coinvolgendo nelle perdite azionisti, poi obbligazionisti e infine depositi oltre i 100.000 euro.
- BAIL-OUT. E' il salvataggio fatto dall'esterno, normalmente con soldi pubblici, come in Spagna prima della direttiva Brrd.
- RICAPITALIZZAZIONE PREVENTIVA E BURDEN SHARING. E' un'operazione per ricostituire il capitale di una banca in difficoltà prima che questa sia liquidata, ossia prima della risoluzione. Se i capitali privati raccolti non bastano, può entrare lo Stato rispettando determinati criteri di 'burden sharing', o condivisione degli oneri, più leggeri rispetto al bail-in: di norma sono chiamati a contribuire gli obbligazionisti junior, quelli cioè in possesso di titoli di debito subordinato, e gli azionisti che vengono diluiti. Ma non i depositi.
- GLI NPL, TRA CREDITI DETERIORATI E SOFFERENZE. I primi sono i prestiti, emessi dalle banche a famiglie e imprese, non rimborsati: per l'Italia 350 miliardi di euro. Al suo interno crediti incagliati, scaduti e ristrutturati sono i meno deteriorati. Quelli in sofferenza sono i piu' problematici da recuperare (tecnicamente inesigibili): sono i prestiti che il provvedimento del governo mira a smaltire dai bilanci bancari, in Italia hanno superato i 200 miliardi. Vengono chiamati Npl, non performing loan, testualmente prestiti non performanti.
- CARTOLARIZZAZIONE. In inglese securitization, è l'operazione attraverso cui la banca cede i prestiti in sofferenza ad una società -veicolo (nel meccanismo concordato fra Ue e Italia ve ne sarà una per ciascuna banca) che a sua volta emette obbligazioni chiamate asset-backed securities (ABS) garantite da quei prestiti (sottostante): cede indietro alla banca un valore immediato, debitamente scontato, a fronte del flusso futuro di redditi atteso dal recupero parziale di quei prestiti.
- SENIOR, JUNIOR E MEZZANINE. Sono le varie 'tranche' in cui verranno suddivisi quei titoli Abs, pacchetti omogenei che hanno per sottostante prestiti con una gradazione diversa di rischiosità . Il Tesoro, attraverso la garanzia pubblica di cartolarizzazione delle sofferenze bancarie (GACS), garantirà solo i titoli senior, i meno rischiosi. Questa minore rischiosità è garantita dal fatto che i primi titoli ad assorbire le perdite saranno quelli junior e a seguire i mezzanine, che si trovano in una posizione intermedia.
- GARANZIA PUBBLICA (GACS). Per facilitare l'incontro fra domanda e offerta delle cartolarizzazioni di prestiti sul mercato, ad un prezzo digeribile per i bilanci delle banche che vorranno aderire, ci sarà una garanzia statale. Che però avrà un prezzo che, come d'accordo con Bruxelles, sarà di mercato, e cioè calcolato prendendo come riferimento i prezzi dei credit-default swap (contratti di assicurazione dal rischio di default, il cui costo è proporzionale alla rischiosità ) degli emittenti italiani con un livello di rischio corrispondente a quello dei titoli garantiti.